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Marcello Meroi
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- Trovo sinceramente illogica e mi permetta Valerio Di Nardo che conosco e stimo, anche molto demagogica, la discussione sulla moralità della politica che l'arresto del presunto stupratore seriale romano ha innescato in questi giorni.
L'uomo catturato è infatti un dirigente di un circolo del Pd e questo ha subito fatto affermare, proprio a sinistra, che la politica dovrebbe meglio scegliere i suoi esponenti, cercando di filtrare i propri adepti e soprattutto tornare ai tempi che furono quando per entrare nelle sedi di partito, anche locali, si doveva avere un cursus honorum di tutto rispetto e magari un'autorevole presentatore.
Affermazione del tutto ovvia, ma anche superficiale se limitata a questo solo specifico campo.
Purtroppo di autentici mascalzoni in Italia ne esistono tanti e non solo tra i politici.
Nel nostro Paese andrebbero scelti meglio i grandi capitani di industria (vogliamo parlare di Tanzi o di Cragnotti?), i manager pubblici (non basterebbe una pagina per elencare i nomi di inquisiti ed arrestati), quelli che la Tv fa vergognosamente diventare indegni riferimenti soprattutto per adolescenti bramosi di successo (pensiamo a Corona).
Ma andrebbero anche valutati con specifico riferimento alla qualità ed alla meritocrazia i funzionari, i dirigenti, gli insegnanti, i medici, i professionisti di ogni ordine e ruolo, i magistrati ed, ovviamente, i politici.
In Italia è dequalificato un po' tutto.
A fronte di anni di lassismo e permissivismo che hanno abbassato oltre i livelli di guardia la qualificazione intesa come valore e quindi minato alle fondamenta moralità ed etica, l'intero “sistema Paese” sta oggi pagando le conseguenze dei propri imperdonabili errori.
Perché dovremo meravigliarci di uno stupratore che ha incarichi politici locali?
Ci meravigliamo forse di un Parlamento con presenze in tutti gli schieramenti di pregiudicati per reati gravissimi?
Ci meravigliamo forse di una legislazione che obbliga a riassumere, nello stesso luogo di lavoro, ladri condannati per furto verso i clienti?
Ci meravigliamo del “campionato più bello del mondo” nel quale truffe, imbrogli, gare truccate hanno portato alla retrocessione di importanti club ed alla radiazione di giocatori famosissimi e strapagati?
Ci meravigliamo forse di un'informazione truccata ed al soldo di editori di riferimento impegnati esclusivamente alla distruzione sistematica dell'avversario?
Ci meravigliamo forse di avere un gradimento delle istituzioni che è uno dei più bassi del mondo? Della nostra malasanità?
Dei falsi malati, degli assenteisti, dei poveri assistiti socialmente, ma possessori di ville ed auto di lusso?
Ci indigna ancora lo scandalo delle case lussuose affittate ai potenti per quattro soldi?
Ci vergogniamo di aver offerto in questa nostra Italia, lavoro e non certo in miniere di sale, ad Azouz e ad a stupratori quali testimonial di marchi famosi?
Ci indigna, nella patria di Leonardo e di qualche altra decina di grandissimi uomini che hanno fatto la Storia, di aver creato remuneratissimi mestieri come “il tronista”, “l'opinionista”, “il gossiparo” e di far guadagnare decine di migliaia di euro a giovanotti e maggiorate che nessuno si augurerebbe di avere neanche come lontani parenti, solo perché hanno esibito nel piccolo, ma potentissimo e pericolosissimoi schermo, la loro totale imbarazzante ignoranza o le loro rotondità gonfiate dal bisturi?
Facciamo manifestazione o cortei perché i soldi che danno a Belen, ai falsi miti mediatici di una pseudocultura da accattoni, siano destinati ai nostri giovani ricercatori che migrano all'estero?
Ci siamo mai seriamente preoccupati che in Italia ogni magistrato, anche colui che sbagli in modo gravissimo, raramente paghi i propri errori anche se tenga in carcere per anni non solo personaggi famosi come Enzo Tortora, ma sconosciuti cittadini comunque innocenti, oppure abbia giudicato incapace di intendere e di volere proprio lo stupratore seriale arrestato ieri a Roma?
Cosa abbiamo da dire sulla moralità di famosi amministratori di molte onlus nate per aiutare i più deboli e troppo spesso divenute il collettore di finanziamenti utilizzati in modo completamente “improprio”?
Potrei continuare a lungo su tutte le schifezze di questo Paese, ma soprattutto sul preoccupante menefreghismo di larga parte dei cittadini sui tanti malcostumi quotidiani.
Ecco perché un dirigente politico locale dedito allo stupro seriale non mi meraviglia.
Mi conferma ulteriormente che siamo un Paese da rifondare. E non solo nella politica.
Marcello Meroi
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