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Marcello Meroi
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- Insopportabile: le aperture di tutti i mezzi di informazioni con il collegamento “dal nostro inviato” alla clinica La Quiete di Udine.
Insopportabile: il conto alla rovescia per lanciare per primi, magari in edizione straordinaria, la notizia della morte, sì della morte e non della “conclusione del suo percorso”, di Eluana.
Insopportabile: il taglio da gossip che si è fatto e si continua a fare su di un dramma umano che andava trattato nella valenza dei suoi princìpi, ma lasciato cadere nell’oblio per ciò che riguardava la cronaca della quotidianità.
Insopportabile: i cortei, le manifestazioni, le parate pubbliche per trattare un problema che ha necessità di serietà e di grande e profonda ponderazione.
Insopportabile: lasciatemelo dire, spiace farlo, la partecipazione a manifestazioni pubbliche del padre di Eluana. Chi vive da diciassette anni una immane tragedia come questa dovrebbe farlo il più sommessamente possibile, senza lasciarsi tirare per la giacca da alcuno.
Insopportabile: l’utilizzo partitico, perché la politica è ancora una cosa seria, di coloro che vorrebbero dare un colore ideologico ad una valutazione di tale rilievo.
Insopportabile: la polemica istituzionale da chiunque provocata, alimentata, raccolta, restituita.
Fermiamoci qui. Sugli aspetti politico - istituzionali di questa vicenda.
Qualcuno si straccia le vesti per l’attacco alla Costituzione. Si può certo discutere sull’opportunità o meno di una scelta legislativa di necessità ed urgenza che forse pareva inadeguata al caso di specie. Ma non si può in alcun modo non condividere coloro che chiedono una pronuncia del Parlamento, seppure tardiva e quindi rapidissima.
Non è certo Oscar Luigi Scalfaro che può ergersi a paladino della difesa della Carta Costituzionale. Colui che dimenticò che le norme fondanti si innalzano sul rispetto della volontà del popolo, quando ritenne di dover seguire le scelte dei partiti e non quella della sovranità popolare di cui doveva essere attento e geloso custode.
Chi può e con quali argomentazioni, criticare un provvedimento legislativo che venga correttamente dai due rami del Parlamento?
Il problema è altro. Il legislatore dovrà su questa vicenda, che non è solo quella della ormai famosa Eluana, ma di tanti altri sfortunati uomini e donne ed ancor più delle loro disperate famiglie, abbandonare i riti vuoti della bassa politica, di quella che tanti danni ha fatto e continua a fare.
Non si dovranno precostituire gli schieramenti partitici all’interno del Parlamento, non si dovrà intervenire secondo l’appartenenza di settore, secondo la tessera, secondo il volere del capogruppo.
Questo enorme problema merita altro: un approccio sereno, una volontà libera, un’etica forte, un rispetto per gli altri.
Guai a chi si facesse irretire dai tanti incantatori di serpenti che anche sul caso del testamento biologico, della dolce morte (ma nessuno ha più neanche il coraggio civile di definirla così), vorranno trarne un vantaggio per le posizioni politico - ideologiche che rappresentano.
Chi deve farlo scelga con la coscienza libera, cercando di dare una risposta con l’unico interesse di perseguire, con serenità e profonda coscienza, la scelta giusta.
Personalmente, se fossi ancora in quell’aula, comunque nell’assoluto rispetto di ogni altra opinione, tra il suono della tosse di Eluana ed il silenzio della sua morte, sceglierei la prima.
Marcello Meroi
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