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Marcello Meroi
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- Ad un anno di distanza dalle elezioni politiche ed amministrative ed in preparazione della primavera 2010, nella quale andranno a scadenza sia il consiglio regionale che quello provinciale, la Tuscia sarà tra circa due mesi chiamata a rinnovare trenta consigli comunali.
Un turno elettorale molto importante sia in termini quantitativi (la metà dei Comuni del territorio), che in termini qualitativi (si andrà alle urne in centri importanti come civita Castellana, Montefiascone ed Orte), ma soprattutto utilissimo per cominciare a valutare le reali forze dei due schieramenti maggiori, in previsione del prossimo rinnovo della compagine di Palazzo Gentili.
Ad oggi il Pdl pare certamente in condizioni migliori, non solo nell'intero Paese, ma anche nel viterbese.
Reduce dalle vittorie alle regionali in Abruzzo e Sardegna, ancora forte della conquista di Roma, galvanizzato dalla costituzione del nuovo partito e soprattutto accreditato del 43% del consenso popolare, pare marciare spedito verso un'altra vittoria annunciata del turno amministrativo.
Dall'altra parte il Pd è ancora alle prese con il difficile ricambio della propria classe dirigente, che comunque nelle intenzioni dei veri maggiorenti dovrebbe avere funzioni e soprattutto tempi piuttosto limitati e paga in termini di visibilità le pesanti sconfitte elettorali ed il fallimento del progetto Veltroni.
Anche a livello locale il centrodestra appare più coeso degli avversari che più spesso del Pdl e soprattutto su temi di rilevante importanza, manifestano posizioni divergenti.
Basta vedere cosa è accaduto nel consiglio congiunto Comune – Provincia in relazione all'approvazione della delibera sulla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo, per capire quanto sia complesso trovare unità di vedute all'interno della sinistra.
Inoltre in materia di nuove alleanze, il centro sinistra a Viterbo sembra non aver più nulla da offrire neanche all'Udc in termini di accordi e programmi futuri, vista la conclusione del tentativo effettuato ed il conseguente comportamento tenuto dai centristi in sede di approvazione del bilancio in Provincia.
Ma anche sul lato più a sinistra dello schieramento pare difficile costruire un patto veramente credibile con Rifondazione e compagni.
Sull'altro lato della barricata il Pdl sta tentando, anche in sede locale, di ampliare ulteriormente la propria forza e di ottenere una partecipazione al proprio programma ed alle proprie liste di soggetti e movimenti politici comunque vicini al centrodestra, anche se non facenti parte ufficialmente della struttura costituita domenica scorsa alla Fiera di Roma.
In questo quadro particolare interesse andrà posto sul ruolo che l'allora “Viterbo Vola”, oggi divenuto “Tuscia Vola”, vorrà assumere in sede di accordi più o meno locali.
E' inutile negare che qualche recente esternazione dei “volanti” non è particolarmente piaciuta ai vertici di via Cardarelli e via Gargana (ancora in attesa di trovare una sede comune).
Qualcuno infatti ha detto a chiare note che il voler ribadire una posizione equidistante è certo dimostrazione di autonomia e di assenza di sudditanza, ma che è comunque difficile sostenere totalmente certi principi quando si fa parte, a pieno titolo, della maggioranza che amministra il capoluogo.
Viterbo Vola o quella che vuole essere la sua espressione provinciale, potrà infatti essere sinergica al centrodestra od a quelle liste civiche che ad esso si richiamino, proponendo la candidatura di propri esponenti locali in liste comuni: un'operazione utile ed intelligente per la coalizione, che potrà servire anche a “pesare” il consenso in provincia di questo movimento locale e che proprio sulla eventualità di una sua visibilità espressa non solo in città, potrebbe portare ad ulteriori accordi in sede di elezioni 2010.
Bartoletti è politico (non neghi di esserlo...) che ama definirsi nuovo, ma non sprovveduto: questa è una ulteriore occasione per dimostrarlo.
Marcello Meroi
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