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Marcello Meroi
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- Del successo del Pdl alle Europee (anche se minore rispetto alle previsioni del suo leader) e dello straordinario risultato ottenuto alle amministrative si è detto.
Il turno di ballottaggio, giocato da Berlusconi con la scelta di defilarsi in occasione del referendum per ottenere l'appoggio della Lega nei Comuni e nelle Province importanti, probabilmente confermerà quanto già visto domenica e aumenterà il numero di Enti Locali con a guida il centro-destra.
In casa nostra la musica è la stessa ed anzi suona ancora meglio.
Il responso uscito dalle urne “europee” rafforza il PdL che nel capoluogo centra un altro risultato al top e in provincia ottiene una percentuale di grande solidità che lascia a quasi 20 punti il Pd.
Quello delle comunali dimostra che il centro destra si rafforza ulteriormente e riscuote apprezzamento in altri importanti centri della provincia.
Ovvio che l'analisi scaturita da queste elezioni faccia ben sperare Marini e soci che, se tali dati riuscissero a mantenere, vedrebbero fra meno di un anno un esponente del Pdl alla guida di Palazzo Gentili. I numeri ci sono, il progetto politico è consolidato, la crescita pare costante.
Ma l'esperienza insegna che soprattutto in politica è meglio non dare nulla per scontato, perché da qui alle prossime consultazioni del 2010 potrebbero mutare scenari politici e come nel passato si potrebbero verificare posizionamenti diversi di alcune forze presenti in campo.
E' notizia di questi giorni che l'UdC che tutti, dall'una e dall'altra parte e soprattutto in chiave di prossime regionali si sono affannati a blandire a urne ancora calde, deciderà “caso per caso” di appoggiare questo o quel candidato e pare prevedibile che sarà proprio questa la strategia che gli uomini di Casini seguiranno per lungo tempo a livello amministrativo.
Certo in provincia di Viterbo, stante queste percentuali, il PdL potrebbe dormire sonni tranquilli perché il distacco parrebbe ad oggi incolmabile, ma ci sono certamente da “registrare” alcuni meccanismi della nuova macchina che è appena uscita dal garage.
I due schieramenti maggiori, non a torto definiti “contenitori”, hanno bisogno di un rodaggio e di una messa a punto che appaiono indispensabili. Non è certamente semplice unire partiti, forze ideali, esperienze politiche, uomini e donne di provenienze e spesso storie diverse, con una mera fusione politica. E' un'operazione tanto difficile quanto necessaria, ma l'inizio comporta sempre qualche difficoltà.
Il voto amministrativo di Tuscania, Montefiascone, Civita Castellana, Gradoli, Capodimonte, Ischia di Castro, lo ha ampiamente dimostrato ai contendenti degli opposti schieramenti.
Bisogna non solo a parole costruire la “casa comune”, ma soprattutto è necessario sentire il piacere di andarci ad abitare insieme, non preferendo comode, ma isolate e spesso solitarie depandances.
Su questa strada molto ancora si deve fare, impegnandosi a mettere da parte quelli che in realtà sono solo personalismi più che diverse valutazioni politiche, frammentazioni incomprensibili, tanto sciocche quanto pericolose, quando si tratta in termini più ampi di quelli del proprio partito.
Chi saprà interpretare correttamente lo spirito unitario che deve animare forze composte da molteplici esperienze, dimostrerà di aver svolto al meglio il proprio ruolo se riuscirà a far prevalere lo spirito della coalizione più che quello del gruppo di riferimento, il risultato complessivo (che premia sempre tutti) che quello particolare dei propri adepti.
Sarà quindi fondamentale leggere con attenzione quanto uscito dalle urne, interpretarlo con attenzione per intervenire immediatamente su quelle situazioni critiche, al fine di evitare pericolose sottovalutazioni che inevitabilmente si ritroverebbero in occasione della prossima tornata elettorale.
Per quello che è il mio schieramento di riferimento, credo che il Pdl dovrà costruire subito il gruppo dirigente, utilizzando le tante risorse disponibili che hanno dimostrato di saper essere “governo” di questo territorio.
Lavorando insieme come si è fatto in tante realtà locali che hanno visto premiare “il gioco di squadra”, le incomprensioni momentanee e qualche fibrillazione di troppo saranno solo un ricordo sulle quali tutti potranno sorridere commentando i prossimi risultati elettorali.
Marcello Meroi
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