- Posticipare la chiusura della caccia al 31 gennaio 2011 nel territorio del Lazio, solo per alcune specie di uccelli, al fine di rendere omogeneo l’esercizio dell’attività venatoria rispetto alle normative delle regioni confinanti.
E’ questo l’indirizzo che ha dato il Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal presidente Mario Abbruzzese, alla presidente della Regione, Renata Polverini, attraverso una mozione del consigliere Stefano Galetto (Pdl) approvata all’unanimità dai 36 votanti. L’opposizione non ha partecipato al voto.
La conclusione posticipata del periodo venatorio – secondo l’indirizzo espresso dall’aula – dovrà riguardare le specie che nel calendario venatorio erano state indicate come cacciabili dal 2 ottobre 2010 al 20 gennaio 2011, vale a dire la beccaccia (Scolopax rusticola), e quelle dal 19 settembre 2010 al 20 gennaio 2011.
Si tratta, in quest’ultimo caso, dell’alzavola (Anas crecca), della canapiglia (Anas strepera), della cesena (Turdus pilaris), del codone (Anas acuta), del fischione (Anas penelope), del germano reale (Anas platyrhynchos), della marzaiola (Anas querquedula), del mestolone (Anas clypeata), della moretta (Aythya fuligula), del moriglione (Aythya ferina), del tordo bottaccio (Turdus philomelos) e del tordo sassello (Turdus iliacus).
Filiberto Zaratti (Sel), nella precedente seduta, aveva chiesto a Galetto il ritiro di questa mozione, in quanto sulla caccia andrebbe fatta una discussione complessiva e approfondita. Zaratti era cofirmatario di un’altra mozione dal titolo “Illegittimità apertura anticipata della stagione venatoria 2010/2011” – respinta sempre oggi dall’aula e a maggioranza – presentata da Angelo Bonelli (Verdi), Giuseppe Rossidivita e Rocco Berardo entrambi della Lista Bonino-Pannella, Luigi Nieri (Sel) e Ivano Peduzzi (FdS).
In apertura di seduta, all’avvio dei lavori, è stato osservato dall’Aula – per volontà del presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese – un minuto di silenzio in memoria dei quattro alpini caduti in Afghanistan.
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