Riceviamo e pubblichiamo - Dopo aver letto la lettera di protesta che Nicola Zingaretti, nella sua qualità di presidente del consiglio delle Autonomie Locali, ha inviato ai membri dello stesso e ai vertici della Regione perché l’importante organismo, che è la massima espressione degli enti locali del Lazio non viene messo in condizione di poter lavorare gli ho inviato una lettera di solidarietà politica.
Zingaretti di fatto protesta fortemente nei confronti del presidente della Regione, del presidente del consiglio e della maggioranza che governa la Regione perché il Cal di fatto non viene messo nelle condizioni di poter lavorare e nell’ultimo assestamento di bilancio non solo non sono stati previsti gli emendamenti alla legge istitutiva del Cal, che avrebbero permesso una maggiore snellezza delle procedure, ma addirittura sono state approvate modifiche contro il funzionamento dell’organismo.
Purtroppo Nicola Zingaretti, che su mia proposta è stato eletto Presidente del Cal alla unanimità, perché il Consiglio delle Autonomie locali nel suo confronto con la Regione deve rappresentare tutti i territori e non solo una parte politica, paga oggi sulla sua pelle una politica della giunta Marrazzo che è contro la concertazione e la leale collaborazione con gli enti locali.
Purtroppo per gravi motivi familiari non ero presente ai lavori dell’assestamento di bilancio ma nella mia qualità di vice Presidente della Commissione Affari Istituzionali mi sono impegnato con Zingaretti a farmi carico in consiglio regionale delle richieste di modifica della legge istitutiva del Cal e di dotare immediatamente l’organismo di quegli strumenti che gli permettano di poter iniziare a lavorare.
Non solo ma nella mia qualità di presidente dell’Aiccre del Lazio, la più piccola delle organizzazioni degli enti locali, chiederò all’Anci, alla Lega delle autonomie locali, all’Upi e all’Uncem di protestare insieme contro la giunta Marrazzo che non permette al Cal di poter lavorare, tanto che lo stesso Zingaretti in maniera nemmeno tanto velata minaccia le dimissioni se le cose non cambiano, e soprattutto di rompere ufficialmente i rapporti istituzionali con la Regione e non partecipare più ai vari tavoli.
Donato Robilotta
Consigliere Regionale del Popolo della Libertà
Vicepresidente commissione Affari Istituzionali
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