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Visita del Papa - Risponde Luca Mecozzi
"Nessuno vuol essere anticlericale"
Viterbo - 15 settembre 2009 - ore 2,45

Il dibattito
Visita del Papa - Risponde Luca Mecozzi - Scrive anche Luigi Torquati
"Nessuno vuol essere anticlericale"
Viterbo - 15 settembre 2009 - ore 2,45
Visita del Papa - Giulio Giampietro e Luigi Misuraca consigliano letture a Luca Mecozzi
"Caro direttore, hai aperto un bel dibattito"
Viterbo - 14 settembre 2009 - ore 3,00

Visita del Papa - Massimo Candy a Francesco Mattiol
"Chiesa povera no, ma sobria sì"
Viterbo - 13 settembre 2009 - ore 4,00

Viterbo - Lettere - Antonio Padula risponde a Luca Mecozzi
"Un anticlericalismo vecchio di cinquant'anni"
Viterbo - 13 settembre 2009 - ore 4,00

Visita del Papa - La replica di Luca Mecozzi
"Bei predecessori ha avuto Joseph Ratzinger"
Viterbo - 12 settembre 2009 - ore 3,30

Visita del Papa - La risposta a Candy
"La chiesa cattolica è la più benevola al mondo"
di Francesco Mattioli
Viterbo - 11 settembre 2009 - ore 0,30

Visita del Papa - Lettere - Massimo Candy dopo l'intervento di Mattioli
"Per me un albero è un albero"
Viterbo - 9 settembre 2009 - ore 2,30

Visita del Papa - Lettere - Antonella Torquati dopo l'intervento di Mattioli
"L'autorevolezza non si compra con l'oro"
Viterbo - 9 settembre 2009 - ore 2,30

Visita del Papa - Il sociologo Francesco Mattioli risponde alla lettera di Luca Mecozzi
"Gesù non tagliò gli alberi... ma seccò un fico"
di Francesco Mattioli
Viterbo - 8 settembre 2009 - ore 14,00

Viterbo - Visita del Papa - Lettere - Scrive Luca Mecozzi
"Gesù non faceva tagliare gli alberi e non aveva la scorta"
Viterbo - 6 settembre 2009 - ore 1,25

Benedetto XVI
Riceviamo e pubblichiamo - Caro Antonio Padula,

rimango profondamente colpito dalla sua lettera e per questo decido quantomeno di risponderle.

Innanzitutto dal suo incipit si intenderebbe che io abbia una corsia preferenziale nella redazione di Tusciaweb, il che non è assolutamente vero dal momento che non ho ancora avuto il piacere di conoscere una persona che lavori al suo interno ed ho cominciato a scrivere alla redazione esattamente il giorno in cui è stata pubblicata la mia prima lettera.

Che io abbia "approfittato" della questione alberi per divulgare la mia idea anticlericale non è affatto veritiero, dal momento che ho risposto alle repliche presentate da Mattioli, ho oltretutto cercato di esprimere al meglio delle mie possibilità il mio distacco dall'anticlericalismo e la mia profonda vicinanza agli operatori di Chiesa che sembrano seguire piu direttamente la dottrina del Cristo,del fatto che lei non ne sia rimasto convinto a questo punto non rimango che colpito.

Non mi sembrano i problemi spolverati in queste discussioni da più lettori problemi degni di essere scartati perche passati di moda da mezzo secolo o da un millennio.Rimango alquanto basito e preoccupato dal fatto che lei cerchi di modificare tanto la storia da far sembrare che altri e non lo stato sovrano del Vaticano o stato della Chiesa abbia firmato e controfirmato migliaia e migliaia di condanne a morte.

Non mi riferisco tanto a Giovanna D'arco quanto a un signore che si chiamava Giordano Bruno, padre di una filosofia che forse lei non ha avuto il piacere di apprezzare, ma che fu giudicata eretica.

Mi riferisco a Galileo Galilei, l'illustre scienziato che si trovò a dover dar ragione a chi riteneva credibile la cosmologia biblica al punto da dar fuoco a un uomo per difenderla pur dinnanzi a prove inconfutabili.

E' fuori da ogni dubbio che quei capi di Stato furono degli ottimi strateghi, seppero tenere alto il loro potere, il che storicamente era l'obbiettivo principale dei sovrani (parlare di salute e benessere del popolo fa quasi ridere) e che quindi sul piano politico furono sommi, ma quello che ho cercato di esprimereme nelle mie lettere colme di "anticlericalismo" è che sul piano religioso, a maggior ragione sul piano Cristiano furono infimi.

Sul piano cristiano non può esistere una condanna a morte, non può esistere una dichiarazione di guerra, non può esistere la paga ad un soldato per difendere qualcosa di materiale a rischio della sua vita.

Mi preoccupa che pochi si rendano conto che sia mille anni fa che oggi che tra un milione di anni un papa sarà sempre il capo dei Cristiani, di coloro che vogliono seguire l'esempio di Gesù, che presenta al mondo una condotta umana atemporale...

Le parlo da grande amante d'arte quando le dico che preferirei che fossero rimasti vivi i 20mila catari massacrati a Beziers nella crociata contro di loro lanciata da Innocenzo III nel 1219 all'ammirare la maestosa cappella Sistina, o a fermarmi davanti alla Pietà di Michelangelo, che nonostante la sua bellezza non dà molti risultati in elevazione spirituale.

I catari predicavano l'abbandono dei beni terreni come sosteneva il Cristo, e per essere più crisitani di coloro che si dicevano capi dei cristiani subirono il martirio e la morte (20mila sono stime ufficiali papali, non storie come lei sostiene, i morti ufficiosi furono oltre un milione) è per questo un oltraggio alla loro memoria e alla memoria di tutti quelli che hanno sentito il fuoco avanzare sulla propria carne che lei sostenga essere un miscuglio di fantasie la storia medioevale.

Riguardo ai libri è senza dubbio esemplare ed incalcolabile il vantaggio portato all'umanità dai monaci amanuensi (ma che lo scrivo a fare? tanto per lei sono e resterò un anticlericale), ma è altrettanto incalcolabile il ritardo causato da una saggia decisione che lei non dimostra di conoscere.

Non mi riferisco alla "spazzatura da cinema" cui lei fa riferimento, mi riferisco ancora una volta alla storia reale e tramandata, ovvero all'indice dei libri proibiti creato nel 1542 da "papa" Paolo III e rimosso solo nel...1966! che proibiva la lettura e imponeva la distruzione delle opere di alcuni pericolossissimi eretici (ma sul piano politico e sull'apertura mentale) come Bacone, D'Alambert, Montesquieu, Kant, Rousseau (praticamente tutto l'illuminismo), de Balzac, Spinoza , Zola, e tanti italiani come Giordano Bruno, Vittorio Alfieri, D'annunzio, Foscolo, Galilei, Guicciardini, Leopardi...

Io  mi domando veramente se lei ha mai avuto il piacere e l'onore di leggere alcune loro opere o di prestare loro attenzione solo "scolasticamente", ma le posso dire con tutta sincerità che leggere la filosofia sopraffina degli autori sopra citati qui a Viterbo, in quell'aula del liceo Ruffini mi ha cambiato la vita e mi ha davvero aperto una infinità di modalità di pensiero senza cui adesso non sarei qui a sostenere in questo modo le mie tesi e i mie più sinceri pensieri.

Ecco a cosa mi riferisco quando parlo di danno inalcolabile, studiare questi autori a me ha cambiato la vita, ma altri non hanno avuto questa opportunità, perché i capi dei cristiani li ritenevano pericolosi per la moralità.

Se le alte sfere dello stato Vaticano, che sulle spalle e sulla vita degli altri ci hanno regalato la basilita di San Pietro la Pietà e la Cappella Sistina, non hanno intenzione di attuare il Cristianesimo in terra dovrebbero almeno vergognarsi di andare in giro con il crocifisso d'oro al collo o in mano, e se la loro legge per la santificazione è cosi macabra da dissotterrare i morti continuino pure a farlo con chi gli rilascia un permesso prima di morire, non in nome di Cristo, che l'unico morto che fece uscire dalla tomba fu Lazzaro donandogli di nuovo la vita

Mi rimane facile pensare che con quell'oro padre Pio in persona (che non aveva un buon rapporto con le alte sfere del Vaticano) ci avrebbe costruito un altro ospedale, e se ne avesse avuto il doppio ce ne avrebbe costuiti altri due.

Rimango speranzoso che possa risultare una discussione costruttiva a beneficio di tutti e senza limiti dettati da secondi fini.
 
Le auguro una buona giornata

Luca Mecozzi

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