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Visita del Papa - La risposta a Candy
"La chiesa cattolica è la più benevola al mondo"
di Francesco Mattioli
Viterbo - 11 settembre 2009 - ore 0,30

Il dibattito
Visita del Papa - La risposta a Candy
"La chiesa cattolica è la più benevola al mondo"
di Francesco Mattioli
Viterbo - 11 settembre 2009 - ore 0,30

Visita del Papa - Lettere - Massimo Candy dopo l'intervento di Mattioli
"Per me un albero è un albero"
Viterbo - 9 settembre 2009 - ore 2,30

Visita del Papa - Lettere - Antonella Torquati dopo l'intervento di Mattioli
"L'autorevolezza non si compra con l'oro"
Viterbo - 9 settembre 2009 - ore 2,30

Visita del Papa - Il sociologo Francesco Mattioli risponde alla lettera di Luca Mecozzi
"Gesù non tagliò gli alberi... ma seccò un fico"
di Francesco Mattioli
Viterbo - 8 settembre 2009 - ore 14,00

Viterbo - Visita del Papa - Lettere - Scrive Luca Mecozzi
"Gesù non faceva tagliare gli alberi e non aveva la scorta"
Viterbo - 6 settembre 2009 - ore 1,25

Benedetto XVI
- I rilievi critici alla mia “risposta a Luca” sono benvenuti; mi auguro che possano innescare un dibattito “alto” su problemi che da tempo lacerano le coscienze di molti di noi; un dibattito a cui, ovviamente, mi sottrarrò, avendo già illustrato ampiamente il mio pensiero, sperando che altri lo riprendano più e meglio di me.

Ovviamente ognuno ha le sue idee; personalmente cerco talvolta di esportare un orientamento culturale che affonda non solo nella sociologia, ma anche nella storia e nella riflessione teologica moderna.

Che un albero sia un albero sotto ogni latitudine è palese; che la salvaguardia di un alberello inneschi un dibattito a sfondo teologico è, ripeto, molto sospetto; nel migliore dei casi, ricorda le battaglie degli animalisti con la cinture di cuoio a regger loro i pantaloni, nel peggiore dei casi si sente odor di veteroanticlericalismo.

Ognuno può restare delle sue idee, certo, ma la constatazione di papa Ratzinger che vi siano due fondamentalismi tra i cattolici, oggi - l’uno tradizionalista e l’altro populista, ambedue lontani dal Vangelo – mi sembra che talvolta emerga con singolare evidenza.

In ogni caso, la chiesa del XXI secolo non è quella dell’Impero Romano e i santi di oggi non vanno annoverati né tra i martiri del Colosseo, né tra i flagellanti del medioevo, e neppure tra i mistici della controriforma: credo che oggi sia più difficile e onorevole vivere praticando la carità, in qualche sperduto ospedale centroafricano, che offrirsi ad una bella morte in Piazza S. Pietro.

La chiesa povera sembra più “evangelica”, certo, ma Gesù non predicava il pauperismo: chi lo pensa, conosce poco il pensiero di Cristo e legge molto male il Vangelo.

Invece, temo che nella società postcapitalista la chiesa povera finirebbe per sembrare un refolo di vento che passa, se ne apprezza la frescura, e poi si dimentica; accade già adesso, alle accorate preghiere che il papa rivolge spesso ai grandi della Terra.

Purtroppo pare che le cose stiano così, e possono anche non piacere: sognare non costa niente ma forse non è la soluzione esistenziale migliore, a meno che il sogno non si trasformi in utopia.

Però, come diceva uno che se ne intendeva di rivoluzioni, le utopie si realizzano solo se ci si sporca le mani con la realtà effettuale.

In ogni caso, la chiesa cattolica è l’istituzione più benefica al mondo, lo dicono le statistiche, molto più di qualsiasi Welfare State, quindi stare a discutere se il papa usa la Mercedes o la Panda, di fronte ai grandi temi che ci sovrastano, temo che sia un po’ riduttivo e forse ozioso. Altri sono i veri problemi che attraversa la Chiesa di Roma.

Chiuderei con una notazione: desidero ringraziare ancora Luca, che rispetto moltissimo, e al quale, da adulto e da scienziato che insegna da quarant’anni ai giovani (anche se un po’ più grandi di lui) volevo solo suggerire che le strade e i punti di vista possono essere molti, e conviene ragionarvi sopra senza slogan, senza ideologie preconfezionate e senza paraocchi emozionali.

Francesco Mattioli
Sociologo

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