Gli avvocati Valentini e Rosati

ci conosciamo oramai da tanto tempo ed abbiamo sempre apprezzato la tua cortesia, la tua serietà e la tua professionalità.

Sinceramente non ci saremmo aspettati da te di ricevere né critiche sul nostro pensiero né lezioni deontologiche del tipo: “i provvedimenti si impugnano e non si commentano” .

Lo sappiamo.

Sappiamo quali sono le sedi giuste e , stai sicuro, che lo faremo con tutta la forza e la serenità di chi è convinto delle proprie ragioni.

A nessuno, credi, è sfuggito il fatto che ad Erika manchino la mamma e la sorella a cui era legatissima e che amava come una bambina soltanto sa amare e dalle quali era riamata.

Allo stesso modo però, tutti sanno come alla piccola sia stata negata la possibilità di vedere il papà in carcere da più di un mese e questo tu non lo hai notato.

Nessuno vuol cancellare dalla mente di Erika, la mamma ed Elena, tantomeno i nonni che, non dicono verità diverse, ma cercano di far vivere alla bimba questo momento nel miglior modo possibile, preservandola da qualsiasi ulteriore trauma.

Proviamo per una attimo a immaginare e prendere il posto di Enrico e Maria Esposito chiudiamo gli occhi e pensiamo ad Erika a ciò che ha vissuto , alla tranquillità del suo ambiente, ai suoi giocattoli, alle sue piccole certezze ai suoi unici affetti.

Pensiamo ora a toglierle anche questo.

Credo che tutti, tu compreso, non esiteresti a combattere per far si che ciò non succeda, gridando il tuo dissenso!

Questo è ciò che stanno vivendo i nonni per Erika .

Non vogliono, sicuramente, colpevolizzare la mamma come tu ipotizzi e nemmeno il padre, come invece ha fatto la Elena Ceoban, rivelando al mondo la relazione intercorrente tra il padre e la zia.

Non crediamo, ti stimiamo troppo solo per pensarlo, che tu possa pensare che l’interesse della minore sia quello di essere allontanata dal suo mondo.

Siamo, al contrario, convinti che un ausilio psicologico vada dato alla bambina che potrebbe essere provata duramente da ciò che le sta accadendo e che la soluzione migliore certamente non sia quella dell’allontanamento dai nonni ma aiutarla, facendo rimanere nel suo ambiente.

L’unica alternativa possibile sarebbe quella di un istituto o di una casa-famiglia , non apparendo opportuno che la bimba vada a vivere con la nonna materna per gli stessi motivi per cui il Pubblico Ministero ha chiesto il provvedimento al Tribunale dei Minori, e perché con la stessa dovrà creare una familiarità che oggi non ha.

Pertanto seppur rispettosi del provvedimento “provvisorio ed urgente” del Tribunale vogliamo, soltanto, esprimere la nostra contrarietà ad un possbile evento che stimiamo essere devastante per Erika .

Abbiamo espresso la nostra opinione, e se le gente e la stampa la condivide non possiamo certamente dolercene.

D’altronde non abbiamo in questo periodo assolutamente interferito o commentato le iniziative degli inquirenti perché è ovvio, che gli stessi hanno il dovere di indagare e di compiere al meglio il loro lavoro, con il rispetto che è loro dovuto e che noi abbiamo, come vogliamo sperare che loro ne abbiamo per noi, per il nostro lavoro e per le nostre convinzioni anche su questa vicenda.

Questo ti volevamo dire senza che ciò possa essere, tra di noi, fonte di polemiche o fraintendimenti ed essendo sicuri peraltro, della professionalità, della correttezza e della lealtà dei servizi sociali e dell’equilibrio e della coscienza del sindaco, senza che ciò possa essere considerato un “indebito condizionamento “ nei confronti di nessuno ma una espressione di libertà di pensiero che è uno dei cardini della nostra democrazia.

Enrico Valentini
Mario Rosati
Avvocati di Paolo Esposito

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