Riceviamo e pubblichiamo - Quella di Montalto è l’ennesima sentenza beffa di un sistema che sta sempre dalla parte dell’aggressore e mai della vittima. Il nostro ordinamento è tutto teso ad aiutare l’aggressore, in particolare se minorenne, per il suo reinserimento nella società ma lascia del tutto sola la vittima.
E’ grave che né i servizi sociali del Comune di residenza della vittima né la Asl di Viterbo si siano mai sentiti in dovere di andare a vedere come stava la ragazza dopo lo stupro e aiutarla a superare quel brutto momento.
Fa bene la famiglia ad avviare un’azione civile contro gli stupratori e ben farebbe il Sindaco di Montalto a farsi perdonare l’iniziale proposta del patrocinio gratuito per gli otto aggressori sostenendo economicamente la famiglia nella causa civile.
Ho presentato una interrogazione immediata al
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residente Marrazzo per sapere se la Regione si sia o meno costituita parte civile al processo e sarebbe grave se non lo avesse fatto perché questo impegno fu preso in
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onsiglio
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egionale dopo l’approvazione di una mozione nel merito.
In ogni caso
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ercoledì presenterò in
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onsiglio
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egionale una mozione che impegni il
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residente della Regione a dare assistenza legale gratuita, tramite l’avvocatura, alla famiglia nell’ambito della causa civile che intende avviare nei confronti degli stupratori.
Donato Robilotta
Consigliere regionale del Popolo della Libertà
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