- Riceviamo e pubblichiamo - Ancora una notte sopra un tetto, ancora freddo, ancora disagi e ancora rabbia.
Tutto questo per difendere il proprio posto di lavoro, improvvisamente minacciato da una mannaia che vorrebbe ridurre del 40 % l’intera pianta organica dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, costituito neanche due anni fa ed ora praticamente condannato all’inoperatività.
Tutto questo mentre della green economy ci si riempie la bocca e ad essa si affidano le possibilità di sviluppo economico e l’uscita fuori dalla crisi.
La lotta, sacrosanta, dei 200 precari non può essere lasciata sola: occorre che le istituzioni si mobilitino per trovare un punto di mediazione compatibile con i diritti di chi lavora.
Il licenziamento dei 200 precari Ispra, unito a quello che l’estate scorsa ne ha già lasciati a casa altri 250, rappresenta un danno per l’intera collettività.
Giovanni Carapella
Presidente della Commissione Lavori Pubblici e Politiche per la Casa alla Pisana
|