- Il Consiglio Regionale del Lazio potrà tornare a riunirsi, benché sciolto dal 28 ottobre a seguito della ‘vicenda Marrazzo’, soltanto per approvare atti indifferibili (e urgenti).
Atti che saranno valutati da apposita riunione nei prossimi giorni della conferenza dei capigruppo con l’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea.
A questa determinazione è giunta stasera la riunione dei capigruppo con l’Ufficio di Presidenza, convocata alla Pisana dal Presidente Bruno Astorre. Stasera sono stati esaminati tutti gli aspetti connessi all’applicazione, in caso di scioglimento del Consiglio regionale, della legislazione in vigore, nazionale e regionale, nonché dei pareri espressi per simili situazioni dalla Corte Costituzionale.
Al tempo stesso, nella riunione sono emerse valutazioni sui rapporti, in questa fase, tra Consiglio e Giunta, la quale opera in ordinaria amministrazione. Il Presidente Astorre ha escluso una “funzione di tutoraggio del Consiglio nei confronti della Giunta”. Presto però sarà convocata una riunione ad hoc dei capigruppo con l’Ufficio di Presidenza, con il coinvolgimento della Giunta. Sulla necessità di un passaggio di questo tipo sono convenuti sia i capigruppo di maggioranza, sia quelli di opposizione.
Lo ha ribadito anche Claudio Moscardelli, vice-capogruppo del PD, mentre l’idea del ‘tavolo’ Consiglio-Giunta è stata rilanciata anche oggi da Donato Robilotta (SR verso il PdL).
Stasera è stato fatto il punto della situazione determinatasi a seguito dello scioglimento dell’Assemblea Regionale tenendo conto di un parere che ha per oggetto “l’attività consiliare durante il periodo di prorogatio”, espresso dal Servizio legislativo del Consiglio, diretto da Costantino Vespasiano.
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