La seduta si è conclusa con la replica di Marrazzo e l’approvazione una risoluzione votata a maggioranza che, oltre condividere la relazione del presidente della Regione, esprime “contrarietà all’introduzione di nuovi ticket” e “valuta positivamente i criteri e gli obiettivi previsti dal Piano di riequilibrio della rete ospedaliera”, nonché “l’intenzione di predisporre un nuovo Piano sanitario regionale, frutto di un approfondito processo di partecipazione e di concertazione affinché sia adottato entro il 31 dicembre 2008”.

Marrazzo, nella sua replica, ha così chiuso il dibattito: “Nel decreto di nomina a commissario era chiaramente scritto che è mia esclusiva prerogativa approvare il Piano sanitario nella sua interessa, eppure ho voluto fortemente coniugare il futuro della sanità laziale insieme al Consiglio.

Deve essere però chiaro - ha precisato - che restiamo in pieno regime emergenziale, che non possiamo operare in contrasto col governo centrale, tuttavia ciò non significa che io non possa, come presidente della Regione, portare sul tavolo le istanze del territorio o che non sia possibile parlare della nascita di nuovi ospedali.

Ma il tetto di tre posti letto su mille non è un nostro parametro, è uno standard nazionale cui attenerci.

I vincoli dettati dal Piano di rientro, compreso il limite dei 90 posti letto sotto il quale operare riconversioni, non sono una nostra scelta unilaterale, ma un obiettivo concordato con il governo per uscire dalla crisi.

Ho ascoltato con interesse tutti gli interventi - ha concluso Marrazzo - e mi impegnerò a trasmettervi testi immediatamente discutibili ed emendabili. Chiederò a tal fine al vice presidente Montino di confrontarsi al più presto con voi e con i vertici dell’Asp su alcune delle dissonanze che sono emerse nel corso della discussione”.