- Giornata di audizioni per la Commissione sanità, presieduta da Luigi Canali (Pd).
Il primo a essere ricevuto è stato Carlo Perucci, direttore dell'Osservatorio epidemiologico.
A seguire, hanno esposto il loro punto di vista sul Piano sanitario regionale i rappresentanti del settore privato (Federlazio, Aiop, Aris, Anisap, Confindustria Lazio).
Nella sessione pomeridiana, il ciclo di audizioni è proseguito con la Consulta regionale per la salute mentale del Lazio, l'Associazione nazionale strutture terza età (Anaste) e con i medici di famiglia della Fimmg, rappresentati dal segretario generale regionale Pier Luigi Bartoletti.
A chiudere la serie di incontri, Cittadinanzattiva e la Federazione delle associazioni dei dirigenti medici internisti (Fadoi).
Al termine delle audizioni, il presidente Luigi Canali, d’intesa con i consiglieri presenti, ha deciso di inviare una lettera al presidente Piero Marrazzo, nella sua qualità di commissario ad acta, ed al vice presidente della Giunta Esterino Montino, per rappresentare loro le preoccupazioni espresse alla Commissione da parte delle rappresentanze degli imprenditori privati della sanità laziale, dichiarate “drammatiche in ordine alla quantità e alla gravità dei problemi che genera il piano di riqualificazione della rete ospedaliera”.
Nella lettera si sottolinea come gli imprenditori privati abbiano lamentato l’assenza di concertazione nella redazione del Piano sanitario regionale profilando l’inevitabilità di un ricorso contro il provvedimento, se questo non dovesse essere discusso con le rappresentanze medesime.
“In particolare - si legge - i privati sostengono di essere discriminati rispetto alle strutture pubbliche, e di essere eccessivamente penalizzati nei tagli dei posti letto, calcolati in maniera diversa dall’attuale sistema informativo, che per le strutture pubbliche considera i posti letto semplicemente autorizzati, anziché quelli attivi”.
Inoltre, secondo le associazioni, i minori costi delle strutture private rispetto alle pubbliche a parità di prestazioni ridurrebbero grandemente il costo dell’operazione. Gli stessi imprenditori hanno poi prospettato alla Commissione alcune contraddizioni del Piano fra la programmazione prospettata e il mancato accreditamento delle strutture ambulatoriali e il permanere del blocco delle autorizzazioni alle Rsa. Infine per quanto riguarda i laboratori privati, il tetto di 500.000 prestazioni definito dal Piano sarebbe irrealistico visti gli attuali vincoli.
Il presidente Canali ha così voluto richiamare l’attenzione del commissario Marrazzo e del vice presidente Montino, su tali nodi giudicati rilevanti dall’intera Commissione.
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