Riceviamo e pubblichiamo - Un treno senza macchinista. Cosi è la sanità laziale oggi e proprio nel momento centrale del cambiamento impresso da un piano di rientro squilibrato.
Il centrodestra, a quasi un anno dalle elezioni, non riesce a nominare ancora i vertici di aziende sanitarie determinanti come il San Camillo, il Sant'Andrea, il Policlinico Umberto I senza parlare della Asl di Roma centro, della G in provincia di Roma.
Sono oltre 500 i nomi disponibili e con i requisiti necessari per svolgere la funzione di direttore generale. Non riesce nemmeno a nominare il nuovo direttore della programmazione nonostante il bando sia concluso da mesi ne a rinnovare il consiglio d'amministrazione dell'agenzia di sanità pubblica, a cui anzi, sono stati tagliati i fondi.
Un Pdl irresponsabile è partalizzato da frenesie e lotte di potere tra bande. La Polverini accetta questa situazione ormai intollerabile. Ci sarebbe bisiogno in questa fase di un management capace di dialogare con i cittadini, di informarli sui cambiamenti in atto.
Ci sarebbe la necessità di portare correttivi alle decisioni prese. Ma c'è solo un sistema acefalo, una sanità mutilita per centiniaia di migliaia di cittaidini e gli aumenti delle tasse sulle buste paga dei lavoratori ad inziare dallo stipendio di gennaio.
Esterino Montino
Capogruppo Pd
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