- “Quello approvato dal consiglio regionale del Lazio è un bilancio che giudichiamo negativamente, nel merito e nel metodo. Si tratta di una manovra recessiva che fa compiere un decisivo passo indietro alla nostra Regione, che taglia importanti risorse al welfare regionale e agli interventi di rilancio dell'economia e, allo stesso tempo, recupera una procedura sbagliata che è quella delle finalizzazioni ". E' quanto dichiarano i consiglieri di Sinistra Ecologia Libertà Luigi Nieri e Filiberto Zaratti".
"Abbiamo assitito a una seduta di bilancio, dove il consiglio è stato completamente svuotato delle sue funzioni – proseguono Nieri e Zaratti -. La manovra, infatti, è stata discussa nei corridoi, dove Renata Polverini e la sua maggioranza hanno dato vita a un vero e proprio faccia a faccia che, per poco, non si è concluso con le dimissioni della presidente.
Dopo le solenni premesse della presidente della Regione Lazio e dell'assessore al Bilancio, il governo regionale porta a casa un bilancio fatto di piccoli finanziamenti nei territori e grandi tagli alle politiche settoriali come il sociale, la casa, l'ambiente, il lavoro. Da una parte si negano risorse fondamentali per i cittadini, dall'altra si concedono stanziamenti alle piccole realtà territoriali in un contesto, come il bilancio, che invece dovrebbe contenere interventi strategici e di ampio respiro.
Non è stato possibile, inoltre, affrontare alcuna discussione su decisioni importanti, e negative, come la cancellazione del reddito minimo garantito.
Non c'era necessità di calare il maxiemandamento in quanto da parte dell'opposizione non vi era stato alcun atteggiamento ostruzionistico. La Giunta, sotto scacco della sua stessa maggioranza, ha dovuto accettare invece tutte le mediazioni possibili. Da questa seduta Renata Polverini e il suo esecutivo escono fortemente indeboliti. I cittadini ora si troveranno ad affrontare una stagione recessiva. Al suo primo banco di prova - concludono Nieri e Zaratti-, il Governo regionale ha dimostrato di non saper offrire risposte alla crisi".
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