- “Vorrei sapere per quale ragione è stato deciso di trasferire una parte dei rom di via Salone presso il Cara di Castelnuovo di Porto che non è un luogo adatto ad ospitare intere famiglie rom, per la maggior parte nate e cresciute in Italia, ma è un centro provvisorio per rifugiati richiedenti asilo”.
E’ quanto afferma la consigliera regionale di Sinistra e libertà, Anna Pizzo, che questa mattina si è recata in via Salone dove è in corso una protesta degli abitanti del campo contro il trasferimento di 139 rom nel centro di accoglienza alle porte di Roma.
“Prima di tutto – continua Anna Pizzo – mi chiedo come si intenda provvedere responsabilmente alla continuità scolastica dei bambini che già frequentano le scuole del territorio e che verranno invece trasferiti lontano dai propri istituti scolastici.
In secondo luogo, considerato che, per definizione, il Cara è un luogo di permanenza provvisorio, mi domando per quanto tempo le famiglie rom verranno ospitate e secondo quale idea di continuità e integrazione è stata assunta la decisione di tale trasferimento.
Il centro per richiedenti asilo, infatti, non è un luogo in grado di garantire una vita normale e regolare alle famiglie con bambini. E’, al contrario, un luogo di appoggio, dove le persone sostano in attesa del prossimo trasferimento e che determina, per questo, una frantumazione dei nuclei familiari stessi”.
“Ancora una volta – conclude Anna Pizzo – mi rammarico nel constatare che, a distanza di molti mesi dal primo annuncio del piano campi, non sia stata messa in campo nessuna seria politica in grado di elaborare soluzioni abitative dignitose per le famiglie rom. Non esiste alcuna pianificazione ma solo proclama e soluzioni tampone che generano inquietudine sia per il presente che per gli sgomberi futuri”.
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