Riceviamo e pubblichiamo - La vertenza dei precari nella scuola è anche un problema delle Regioni e non solo dello Stato come sostiene invece l’assessore Regionale Tibaldi.
Basterebbe leggere l’articolo 117 del Titolo V della Costituzione, quello approvato per soli cinque voti di maggioranza dal Governo ulivista dell’epoca, per sapere che l’istruzione è una materia di legislazione concorrente.
Ciò significa che spetta allo Stato solo la determinazione dei principi fondamentali mentre spetta alle Regioni la potestà legislativa e la gestione.
Infatti alcune Regioni, non solo quelle di centrodestra come la Lombardia e la Sardegna, come sostiene la Tibaldi, ma anche alcune importanti di centrosinistra, come l’Emilia e la Campania, hanno sottoscritto un accordo con il ministero della Pubblica Istruzione che prevede il pagamento dello stipendio al personale precario della scuola, docente e non docente, da parte delle stesse Regioni.
Invece di spendere i soldi in iniziative demagogiche e populiste, come i venti milioni del reddito minimo garantito promessi a una platea vastissima mentre solo poche migliaia di persone ne usufruiranno, sarebbe stato meglio mettere questi soldi sulla crisi, finalizzandoli al sostegno di quei precari che non hanno nessuna protezione sociale.
Donato Robilotta
Consigliere regionale del Popolo della Libertà
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