-Maggior spazio agli “agricoltori custodi” per la difesa delle specie vegetali ed animali del Lazio a rischio scomparsa.
Una carta dei servizi per la rete di 135 soggetti, pubblici e privati, che anche attraverso la circolazione di limitate quantità di sementi e materiale di moltiplicazione già operano nella conservazione e moltiplicazione delle razze, varietà e “popolazioni” iscritte al registro volontario nazionale. Prosecuzione del censimento delle risorse genetiche (finora 138 quelle vegetali e 25 animali più 413 in lista d’attesa), informazione agli operatori, incentivi alla vendita diretta dei prodotti “autoctoni”, potenziamento del “campo catalogo” gestito dall’Arsial a Capocotta per la conservazione fuori dalle aziende e dei siti originari e biomonitoraggio dei suoli.
Sono questi alcuni degli interventi previsti dallo schema di “Piano settoriale per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario” per il triennio 2007-2009 proposto dall’assessore Daniela Valentini cui la commissione consiliare Agricoltura, presieduta da Mario Perilli (PD), ha dato via libera all’unanimità per l’approvazione definitiva da parte della Giunta.
Lo stanziamento per ciascuna annualità è stato previsto, nello schema al vaglio della commissione, in 150 mila euro. Hanno partecipato alla votazione i consiglieri: Massimo Pineschi (PD), Ivano Peduzzi (Prc), Domenico Di Resta (PD) ed Enrico Fontana (Verdi), il quale ha chiesto all’assessorato all’Agricoltura che la commissione sia in futuro aggiornata sul piano operativo annuale.
“Lo schema di delibera di Giunta ha detto Perilli introducendo la seduta sottoposto al parere della commissione è importante. Tra gli interventi del piano si segnalano in particolare quelli per il biomonitoraggio, che rivestono uno specifico rilievo”.
A tale azione saranno infatti destinati ogni anno 35 mila euro dell’intera somma prevista. Il piano nel puntare alla redazione di una “carta” della fertilità e biodiversità del suolo laziale prevede la messa a punto dei dati analitici ottenuti nel precedente programma di monitoraggio, nonché la valutazione di siti non ancora analizzati ricorrendo anche all’estrazione di Dna.
La Commissione Agricoltura ha inoltre iniziato nella medesima seduta l’esame della proposta di legge della Giunta regionale sulle “Norme sulle organizzazioni di produttori agricoli, sugli accordi regionali per l’integrazione delle filiere e sulle filiere corte”.