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I vertici dei carabinieri di viterbo con parte della droga sequestrata nell'operazione Spider
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Gli ovuli di cocaina sequestrati
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Corona e Santon
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Il comandante provinciale dei carabinieri Albino Corona
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Il comandante del reparto operativo Paolo D'Aguanno
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Il comandante del nucleo operativo di Viterbo Sergio Santon
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Un momento della conferenza stanpa
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Cocaina in polvere e una bilancia sequestrate
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-- Il traffico di cocaina dalla Spagna passava dal porto di Civitavecchia. Tra i clienti anche professionisti.
Il sequestro di venti chili di cocaina e l'arresto di due corrieri di coca, alla guida di un'auto arrivata a Civitavecchia con un traghetto proveniente dalla Spagna, avvenuti ieri, sono stati l'ultimo colpo messo a segno dai carabinieri di Roma, Viterbo e Frascati nell'ambito dell'operazione Spider per smantellare la vasta banda di trafficanti di droga.
Una operazione che ha visto l'arresto di 24 persone.
La cocaina da Civitavecchia veniva portata nella capitale poi essere smistata a Roma e Viterbo.
I basisti viterbesi si rifornivano di sostanza non solo dalla Spagna ma anche da Graziano Orchi.
I centri della Tuscia in cui i pusher, dell'organizzazione sgominata dai carabinieri di Viterbo, spacciavano coca sono sei paesi: Vallerano, Vignanello, Vasanello, Gallese, Civita Castellana, Nepi e Fabrica di Roma.
I clienti degli spacciatori, tra i quali professionisti ma anche studenti e operai, sempre secondo gli accertamenti dei carabinieri, sarebbero stati un centinaio.
La base operativa dell'organizzazione, guidata da Luigi Buonocore, 30 anni, campano, era a Roma, nella zona Tor Bellamonica.
Nei due anni di indagini i carabinieri avevano anche arrestato quattro corrieri: due il primo luglio del 2004 con mezzo chilo di coca, altri due appena venti giorni dopo con cento grammi.
Uno dei clienti vistosi scoperto, per la vergogna, si è suicidato il 10 luglio del 2004.
Come hanno spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo, colonnello Albino Corona, il comandante del reparto operativo, tenente colonnello Paolo D'Aguanno e il comandate del nucleo operativo, capitano Sergio Santon, le indagini proseguono per azzerare l'imponente l'organizzazione che ha già subito un colpo mortale.