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Luigi Buonocore il capo della banda
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Danilo De Vitis
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Giorgio Fabri, uno dei luogotenenti di Buonocore
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Massimiliano Fari, il secondo luogotenente di Buonocore
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Gianfranco Francioli, il terzo luogotenente di Buonocore
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Graziano Orchi, uno dei fornitori di cocaina
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Patrizio Sena, uno dei pusher arrestati
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Gli ovuli di cocaina sequestrati
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Corona e Santon
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Il comandante provinciale dei carabinieri Albino Corona
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Il comandante del reparto operativo Paolo D'Aguanno
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Il comandante del nucleo operativo di Viterbo Sergio Santon
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Un momento della conferenza stanpa
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Cocaina in polvere e una bilancia sequestrate
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- 25 chili di cocaina sequestrata proveniente dalla Spagna. Nove persone arrestate ieri. 24 nell'intera operazione. 160 carabinieri impegnati, di cui 60 viterbesi. Oltre cento consumatori di stupefacenti nel territorio della Tuscia. Due anni e mezzo di indagini guidate dalla direzione distrettuale antimafia. Sono queste le cifre dell’operazione Spider nata a Civita castellana grazie alle indagini dei carabinieri di Viterbo.
I carabinieri hanno sgominato così una vasta organizzazione di trafficanti di stupefacenti.
Gli arrestati sono Maurizio Anselmi, cinquantenne di Vignanello; Danilo De Vitis, quarantenne di Fabrica di Roma; Gianfranco Francioli, quarantacinquenne di Civita Castellana; Leopoldo Mariottini, quarantaseienne di Vasanello; Giuseppe Pascucci, ventiseienne di Roma; Patrizio Sena, trentottenne di Nepi; Graziano Orchi, trentaseienne di Ladispoli uno dei fornitori di droga; Massimiliano Fari, trentottenne di Roma; Luigi Buonocore, trentenne di Roma, ritenuto da carabinieri il capo dell’organizzazione.
Tutti sono accusati del reato di associazione per delinquere finalizzata al trasporto, importazione e detenzione ai fini di spaccio di cocaina.
Ieri mattina dalle ore 5, a Roma, Civita Castellana, Nepi, Vasanello, fabbrica di Roma e Vignanello, i militari del nucleo operativo del reparto operativo del Comando provinciale carabinieri di Viterbo, con un'ampia operazione di polizia, hanno tratto in arresto gli ultimi nove malviventi, ritenuti responsabili del vasto traffico di droga.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari di Roma, Marcello Liotta, su richiesta dai procuratori Direzione distrettuale antimafia, Frisani e Staffa.
L'inchiesta era partita grazie alle prime indagini dei carabinieri, sviluppatesi da alcune segnalazioni del nucleo operativo di Viterbo e della compagnia di Civita castellana.
“Le indagini sono partite all'inizio del 2004 sotto la direzione del Pm Stefano D’Arma, e sono durate più due anni e sono tuttora in corso - hanno spiegato Paolo D'Aguanno comandante del reparto operativo e il comandante Albino Corona comandante provinciale dei carabinieri -. Hanno avuto inizio da alcune segnalazioni circa l'esistenza di un gruppo di trafficanti di droga, e da alcuni sequestri di droga effettuati nei comuni viterbesi”.
“I carabinieri hanno iniziato - ha detto il comandante del nucleo operativo di Viterbo Sergio Santon - un'azione di indagine imperniata su intercettazioni telefoniche e servizi di pedinamento su tutto il territorio nazionale. Riuscendo a individuare una complessa organizzazione criminale con base Roma, in particolare la zona di Tor Bella Monaca, ma operativa in tutta la provincia di Roma e di Viterbo. L'organizzazione si riforniva di cocaina in Spagna”.
Proprio per la vastità della rete di trafficanti e la loro localizzazione su Roma, le indagini sono passate alla Direzione distrettuale Antimafia.
I carabinieri hanno accertato che Buonocore, il capo della banda nonostante la giovane età, a partire dal luglio 2004 aveva creato una ampia organizzazione di trafficanti, con l'aiuto dei suoi luogotenenti Fabri, Fari e Francioli. Un esperto, trafficante di droga, quest'ultimo, vista l'età e i numerosissimi precedenti specifici. I carabinieri hanno anche individuato complici e spacciatori ai Castelli romani e nel basso viterbese. Come Sena e De Vitis.
Complici erano anche in Spagna, dove la banda si riforniva dello coca . Un malvivente è stato arrestato proprio in Spagna.
La cocaina arrivata dalla Spagna era destinata ad alimentare una grossa rete di spacciatori sia nella periferia sud est della Capitale, nei Castelli Romani e nella bassa Provincia di Viterbo.
Nel Viterbese, durante le indagine, si è addirittura verificato un caso di suicidio di un consumatore che si riforniva da da uomini della banda.
Coinvolte oltre 100 persone fra trafficanti, spacciatori e consumatori, 22 delle quali indagate. Un centinaio sono i consumatori viterbesi.
I consumatori appartengono a tutte le classi sociali: dagli operai ai professionisti. Nella Tuscia arrivava settimanalmente circa mezzo chilo di cocaina.
Le indagini nel Viterbese hanno già portato all'arresto di quattro persone in flagranza di reato per detenzione e spaccio di stupefacenti, ad un arresto per estorsione originato da dissidi all'interno della banda per partite di cocaina non pagate, ed al sequestro di un chilo di cocaina, 5 mila euro in contanti.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite contestualmente agli arresti nella periferia sud est di Roma, sono stati inoltre trovati e sequestrati quantitativi di hascisc, cocaina, sostanza da taglio e documenti.
Sei dei nove arrestati ieri sono stati condotti al Regina Coeli di Roma, e tre sono agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni a disposizione del Gip della Capitale.
Nell'ambito della stessa operazione le compagnie di Frascati e Roma centro hanno eseguito altre quindici ordinanze di custodia cautelare per un totale di ventiquattro arresti.