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La protesta dei Vigili del Fuoco
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Riceviamo e pubblichiamo - Leggendo la lettera dell’ingegner Massimo Ricci, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Viterbo, pubblicata su Tusciaweb in risposta alla manifestazione organizzata da tutte le rappresentanze sindacali dei Vigili del Fuoco della caserma Garofano, mi piace sottolineare allo stesso, in qualità di segretario generale della federazione nazionale della sicurezza Cisl della Regione Lazio che gli ordini del giorno su cui si sofferma nella sua nota non sono altro che l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Fermo restando che a mio avviso gli stessi non migliorano il servizio alla collettività e nemmeno, al contrario di quanto si asserisce, sono frutto di ordini superiori dettati dalla direzione regionale dei vigili del fuoco del Lazio tutt’altro.
La direzione sollecitava i comandi provinciali del Lazio a iniziare, gradualmente e attraverso percorsi formativi, la ripartizione nei quattro turni di servizio del personale brevettato per il soccorso acquatico, ciò cercando di non penalizzare i lavoratori vigili del fuoco che dopo anni di servizio e sacrifici avevano raggiunto la certezza di lavorare vicino alla propria abitazione.
Vorrei ricordare all’ingegner Ricci che dal suo insediamento al comando di Viterbo, ovvero dal 2009, ben tre sono state le procedure di raffreddamento effettuate presso la direzione regionale vigili del fuoco del Lazio per gli stati di agitazione del personale, dichiarati da tutte le sigle sindacali locali.
E per ben tre volte e con tre diversi direttori regionali l’ingegner Ricci ha avuto da questi rilievi sui suoi comportamenti nel mantenere le corrette relazioni sindacali e nell’asserire da sempre che per lui i contratti di lavoro sono sbagliati dando ad essi un interpretazione legislativa personalistica.
Carissimo ingegnere, anacronistici ed intimidatori sono i suoi comportamenti, comportamenti che ci fanno ricordare il film il Marchese del Grillo nella memorabile battuta “ io sono io e voi siete un…” tralascio la battuta per educazione.
Voglio solo dirle che la provincia di Viterbo o meglio i Viterbesi, mai hanno assistito ad una manifestazione di protesta del corpo più amato dalla collettività, i vigili del fuoco, è per questo che si domanderanno cosa sia successo.
Loro erano abituati a ben altri comandanti con la C maiuscola come l’ingegner Giorgio Mazzini, un comandante autorevole che con la sua autorevolezza ben manteneva corretti rapporti con le organizzazioni sindacali del personale, a lei la ricorderanno esclusivamente per una grande manifestazione di protesta effettuata contro di lei dai vigili del fuoco viterbesi.
Comunque se per lei sarà una soddisfazione stia tranquillo che la ricorderanno ad iniziare dai 120 vigili del fuoco, ovvero tutti, presenti alla manifestazione che non gradiscono presunzione, fantomatiche interpretazioni legislative delle norme contrattuali e scorrette relazioni sindacali.
Chiudo questa lettera che sinceramente non avevo voglia di scrivere ringraziando i vertici politici e tecnici del dipartimento dei vigili del Fuoco del ministero dell’Interno che a tutt’oggi non intervengono con dovute soluzioni a sanare tale incresciosa situazione. Noi continueremo la nostra protesta magari allargandola a livello regionale per solidarizzare con i colleghi vigili del fuoco di Viterbo.
Grazie signor comandante
Nazzareno Leoni
Segretario generale della federazione nazionale della sicurezza Cisl della regione Lazio
Viterbo - Il comandante dei Vigili del fuoco Ricci spiega le sue ragioni
Una contestazione priva di fondamento
Viterbo - 15 aprile 2011 - ore 17,15
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