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Francesco Bigiotti
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- Quando Mazzoli pensò di spostarsi verso il centro.
Nell’afosa e forse un po’ stanca estate della politica viterbese, a smuovere un po’ le acque, arrivano le dichiarazioni del capogruppo Udc Francesco Bigiotti, per raccontare di quando, non più tardi di un mese fa, il presidente della Provincia avrebbe dato incarico a un consigliere di sua fiducia, d’avvicinarlo, tentando di convincerlo a passare in maggioranza, insieme a Gianmaria Santucci e a un altro consigliere di cui Bigiotti preferisce non rivelare l’identità.
Con tanto di lusinghe, come deleghe e la presidenza del consiglio.
Una manovra politica per mettere in un angolo Rifondazione Comunista, che aveva polemicamente aperto la crisi dopo il rimpasto di giunta. A Palazzo Gentili, sempre secondo il racconto di Bigiotti, avevano pensato di scrollarsi di dosso definitivamente la parte sinistra della coalizione.
Tanto che: “Nei piani ricorda Bigiotti c’era anche quello di darmi la delega alla formazione professionale che oggi ha l’assessore Picchiarelli, mentre il presidente del consiglio Grattarola sarebbe stato disposto a lasciare l’incarico in favore dell'altro consigliere di minoranza che era stato contattato”.
E di cui Bigiotti non fa il nome.
Così le casse dell’ente avrebbero anche risparmiato qualcosa, riducendo di uno il numero degli assessorati. Bigiotti infatti non sarebbe diventato assessore ma avrebbe solo avuto la delega rimanendo consigliere. Questo avrebbe, tra l'altro, permesso di non perdere un voto in consiglio.
Fantapolitica? La matematica darebbe ragione a Bigiotti.
Oggi per ottenere la maggioranza, in consiglio servono tredici voti. Il centrosinistra ha quindici consiglieri, volendo far fuori Rifondazione, scenderebbero a dodici, da rimpiazzare almeno con altri due.
Bigiotti è pronto a giurare che è tutto vero. Tanto da fornire anche i dettagli. Primo incontro il 20 giugno.
“Il bello continua che in molti nella maggioranza non ne sapevano nulla, tanto che il capogruppo Ds Bruzziches mi ha invitato pubblicamente a raccontare tutto. E io lo faccio. Questa è la prova che lui è in assoluta buona fede, ignaro di tutto”.
Ma non potrebbe essere che per una volta un consigliere si sia preso gioco del Pierino di Palazzo Gentili? “No spiega perché giorni dopo incontrai Mazzoli e siccome avevo rilasciato un’intervista in cui accennavo a questa vicenda, lui mi ha raccomandato discrezione. Questo per me era la prova del fatto che la persona che mi aveva contattato, lo aveva fatto per suo conto”.
Però non si sa chi è e nemmeno si conosce l’identità del terzo che con Bigiotti e Santucci avrebbe dovuto essere reclutato. “Ma è tutto vero sostiene Bigiotti e solo Mazzoli può dire come stanno le cose. Che farà, mi denuncerà per calunnia? A quel punto anche l’altro consigliere che è stato contattato uscirà allo scoperto”.
Una cosa è certa. “Io d’entrare in maggioranza rivela non ci ho mai pensato. Li ho solo presi un po’ in giro. Quando mi hanno proposto la delega alla formazione ho detto che preferivo quella alla pianificazione territoriale e si sono dimostrati possibilisti”.
E il segretario Udc Candido Socciarelli rincara la dose: “Di sicuro precisa siamo all’opposizione e ci restiamo. C’è stato un congresso che ha indicato la linea politica da seguire e seppure in situazioni come il comune di Viterbo, a volte abbiamo difficoltà a raffrontarci con il resto della maggioranza, si tratta sempre di questioni amministrative, mai di natura politica.
Che senso ha rompere, per andare dove?”. In futuro, si vedrà.
Intanto in Provincia, chissà come la prenderanno quelli di Rifondazione, sapendo che qualcuno si sarebbe dato da fare per metterli alla porta… o almeno provarci.