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L'assessore Picchiarelli
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- “Gli otto collaboratori dell’assessorato alla Formazione sono stati scelti con criteri di vicinanza politica dalla precedente giunta Marini. Azione giovani dovrebbe ringraziare per i metodi di trasparenza con cui andiamo a rinnovare gli incarichi”.
L’assessore provinciale alla formazione Giuseppe Picchiarelli non ci sta a fare da bersaglio agli attacchi della destra e replica pur dicendo di non voler replicare.
E inizia a contestare, con toni pacati ma con durezza, anche la formazione della stessa commissione che scelse gli otto collaboratori il cui rinnovo è in atto con un avviso “pubblico e trasparente”, come tiene a sottolineare l’assessore.
“Della commissione facevano parte due esponenti dell’Ugl, su tre membri. Il che non mi sembra de tutto normale. La commissione - racconta l’assessore - da una lista di circa 1500 persone ne scelse 30, escludendone altri 160 che erano idonei. Stranamente ben 14 non si sono presentati in seguito, forse perché residenti in zone molto lontane del paese. Non capisco poi come sia possibile che una commissione che doveva giudicare dei laureati avesse come membri un diplomato all’Ipsia e un ragioniere”.
Come dire che la commissione non aveva i requisiti per poter giudicare.
Ma non è tutto qui.
L’assessore si spinge oltre con le accuse.
“Degli otto collaboratori scelti, per un contratto biennale da 60 mila euro, due erano consiglieri circoscrizionali di Azione giovani e due erano parenti di amministratori o ex amministratori di An”.
Ora però, secondo l’assessore, tutto cambia.
“E’ stato fatto un avviso pubblico che è scaduto il 31 luglio e i collaboratori verranno scelti con criteri oggettivi. Basti pensare che ben sessanta su settantacinque punti sono basati sui curricula”.
Come dire criteri oggettivi e non basati sull’appartenenza politica, come accusava Azione giovani qualche tempo fa.
Picchiarelli difende il suo operato fino in fondo, anche dagli attacchi di Cna e Cgil, rivendicando la bontà del lavoro svolto. Fino ad elencare corso per corso, da quello dei pizzaioli a quello per ricamatrici e spiegando come sono nati.
“I corsi vengono allestiti in base alle esigenze del territori e del mercato - afferma l’assessore - . Nel caso dei pizzaioli, per esempio, c’era una richiesta forte del mercato che abbiamo recepito attraverso i nostri centri per l’impiego”.
L’assessore non ritiene di aver neppure sottovalutato l’importanza di Civita Castellana e del suo distretto industriale.
“Due corsi che sulla organizzazione del lavoro, sulla commercializzazione sono in fase di avvio per quanto riguarda i distretto di Civita. Ma va spiegato che qui forse si è creato un equivoco. Noi possiamo agire solo per i disoccupati e non per chi già lavora. In questo ultimo caso la competenza è della Regione”.
Come dire che la polemica che arriva da sinistra per l’assessore è nata da un equivoco.