Senza filtro - Condivido il grido di allarme lanciato da Cesare Pambianchi, presidente della Confcommercio di Roma, sulla questione della sicurezza, dal momento che nella Capitale sono in aumento non solo i furti e le rapine ai commercianti, ma anche gli scippi, i furti negli appartamenti e lo spaccio di droga.
Non capisco però perché si rivolge solo al Prefetto di Roma, che in questi anni ha fatto un ottimo lavoro e raggiunto buoni risultati, ma spesso sul terreno della sicurezza è stato lasciato solo dall’amministrazione capitolina e dalla nuova amministrazione Regionale.
La sicurezza locale non è più solo compito dello Stato ma anche e soprattutto della Regione e dei Comuni.
Nella scorsa legislatura la Regione si è dotata di strumenti legislativi importanti, come la legge 15 sulla sicurezza locale e quella sulla polizia locale, stanziando somme importanti per la costituzione del vigile di quartiere che il comune di Roma non ha voluto istituire. L’amministrazione Marrazzo si è sobbarcato l’onere del finanziamento, di oltre 12 milioni di euro, del patto di legalità siglato, da Veltroni con Amato, che toccava allo Stato finanziare, ma non ha previsto nessun finanziamento per potenziare i servizi della polizia locale.
E’ incomprensibile poi che il sindaco Veltroni continui a chiedere più uomini e mezzi alla polizia dello Stato, quando ha a disposizione il più grande corpo di polizia municipale che potrebbe benissimo svolgere, anche con una più stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine, compiti di sicurezza locale con un maggiore controllo del territorio.
La polizia locale se dotata di compiti e di strumenti adatti potrebbe essere utilizzata proprio come deterrente alla microcriminalità diffusa e crescente nella capitale.
Per questo è arrivato il momento che Marrazzo e Veltroni su questo terreno facciano fino in fondo il loro dovere e aiutino lo Stato in questo compito gravoso di dare più sicurezza e tranquillità ai cittadini romani, che pongono tra i problemi che più li affliggano proprio quello della sicurezza.
Donato Robilotta