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Montefiascone
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- Stima per le persone coinvolte e fiducia nella magistratura.
Seppure con più di un distinguo, maggioranza e opposizione si ritrovano nel consiglio comunale aperto, convocato dopo il terremoto dell’inchiesta Longa manus, che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco di Montefiascone Fumagalli, l’assessore all’ambiente Napoli e il segretario comunale Carelli.
Consiglio che arriva in un’altra giornata difficile, con la conferma per tutti, della misura restrittiva.
Da una parte all’altra, dell’aula, si ripetono gli attestati di solidarietà. Sotto accusa la stampa per come ha riportato la notizia, mentre il vice sindaco Sandro Leonardi è certo che se non ci fosse stata la fuga di notizie, non si sarebbe arrivati ai tre arresti.
Fuori dal recinto del consiglio, un centinaio di cittadini ad ascoltare e tra consiglieri e assessori riemergono antiche ruggini, di fronte a un pubblico, che così numeroso non si era mai visto.
La prima parte del consiglio è tutta sulla vicenda rifiuti e il presidente del consiglio Mario Trapè indica subito la strada. “Il Comune precisa su compost e fanghi non c’entra niente, non è mai stata data nessun’autorizzazione. L’amministrazione non c’entra, è stata coinvolta per altre ragioni (le intercettazioni telefoniche su presunte raccomandazioni ndr), quindi sindaco, assessore e segretario devono tornare al loro posto”.
Tocca a Massimo Paolini iniziare, il suo è il primo intervento da capogruppo Sdi: “Confermo dice solidarietà e fiducia ai colleghi colpiti, della cui rettitudine morale sono certo. E’ un colpo pesante per l’immagine dell’amministrazione, ma sono certo che tutto si risolverà per il meglio”.
Sulla stessa linea, anche Stefano Ranucci, indipendente e Giampiero Cucci, Udeur.
A Montefiascone il Partito Democratico è già realtà e il suo capogruppo Cimarello interviene per difendere l’accordo con la Geseco. “E’ stato svolto un servizio efficiente sostiene e in economia, consentendo al personale del Comune di svolgere altri compiti.
Del successivo appalto tra Geseco e Consit, l’amministrazione non ne sapeva nulla, i nostri rapporti sono solo con la prima. Non ci sono mai stati accordi”.
S parla anche delle telefonate in cui sarebbero state raccomandate alcune persone per un posto di lavoro.
“La verità precisa è che sono state conversazioni male interpretate. Erano semplici segnalazioni per dare occupazione a persone in stato di bisogno”.
Per l’opposizione, la vicenda rifiuti si mescola con i problemi amministrativi. “Auspico dice Raffaele Morlaschi (Udc) che possano dimostrare la loro estraneità. Il principio di garantismo deve essere applicato, tuttavia, non posso non ricordare come noi da tempo andiamo dicendo che sulla gestione amministrativa ci sono anomalie.
Mai riunioni di capigruppo, dopo dodici anni, ne è stata convocata una per questo consiglio, mentre le commissioni non lavorano”.
Minciotti (Fi): “Se sono tutti innocenti sostiene festeggeremo insieme. Ma da sindaco e assessore, aspettiamo che decidano se dimettersi o se continuare a gestire una giunta con elementi che hanno poco brillato”.
Ma è dal vice sindaco Leonardi che parte la difesa più convinta.
“Per me sono accuse infondate sostiene se non fossero uscite certe notizie, le indagini avrebbero proseguito il loro corso, senza bisogno d’accelerazioni. Nando Fumagalli uscirà a testa alta da questa vicenda e sarà sindaco per altri due anni e mezzo, quindi per altri cinque”.
E su questa previsione, parte l’applauso (l’unico), da parte del pubblico presente.
“Avete visto cos’è successo a Rignano osserva sono finite in carcere per sedici giorni, persone su cui poi si è scoperto che mancavano prove. Bisogna aspettare che la legge faccia il suo corso, prima di puntare il dito”.
Il 21 maggio dovrebbe esserci l’udienza al tribunale del riesame.
La prima parte del consiglio si chiude, si passa alla seconda. Patto di stabilità, tagli alle spese, commissioni che non sono convocate. Problemi importanti, ma qualcuno, dopo un’ora di dibattito, tira un sospiro di sollievo.
Normale amministrazione.