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Senza filtro - Suscitano perplessità, le recenti notizie di un fantomatico incontro tra il presidente della provincia di Frosinone, Francesco Scalia, e la Ryanair fissato per il prossimo martedì 24 luglio.
Incontro che, a detta di alcuni quotidiani ciociari, dovrebbe sancire l'accordo tra la compagnia di Dublino e l'aeroporto di Frosinone.
Altrettanto sconcertante, appare, il parere positivo che, secondo alcuni, la Ryanair avrebbe dato sul progetto di fattibilità dello scalo nel frusinate.
I ben informati, in materia di low cost, sostengono che un viaggio della speranza, Ryanair non lo neghi a nessuno, purché ci si paghi il biglietto aereo con relativi annessi e connessi.
Ma scambiare Dublino per Lourdes ci sembra effettivamente un po' eccessivo.
In realtà, infatti, ci sorprende come Ryanair possa, in vista di un trasferimento dei voli da Ciampino, optare, in anticipo, per uno scalo che per la stessa compagnia risulta essere antieconomico.
Difatti, considerando che la stragrande maggioranza dei voli perviene dal Nord, Viterbo, con i suoi 15 minuti di volo in meno per tratta farebbe risparmiare almeno 700-1000 kg di carburante, oltre al costo orario di gestione di un vettore, che è assai più elevato di quello del jet fuel. Inoltre, la soluzione Viterbese, alleggerirebbe l'ambiente di 9 tonnellate di CO2 per tratta, il cui costo medio per la neutralizzazione è di circa 25 euro per tonnellata.
Costo, quest'ultimo, che a breve anche in Italia sarà addebitato alle compagnie aeree. “Pecunia non olet”, specialmente di questi tempi.
Con questi dati alla mano, e con i pareri dell'ENAC che affibbiano allo scalo Ciociaro una sonante bocciatura, crediamo che Scalia da Dublino porterà a casa solo il ricordo di una buona pinta di “Guinness”. Scura e amara.
Il presidente del Comitato Aeroporto di Viterbo
Giovanni Bartoletti