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Valdo Napoli
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Per gentile concessione del Messaggero pubblichiamo una breve e interessante intervista del collega Simone Canettieri all'assessore Valdo Napoli tornato in libertà -
In pochi minuti piange, singhiozza, si commuove di continuo, non riesce a completare una frase che gli occhi si gonfiano subito di lacrime.
D’altronde ieri ha rivisto il primo spiraglio di luce dopo un mese di tenebre: il ritorno alla libertà, seppur con l’inibizione dai pubblici uffici.
«Un ritorno alla normalità», ammette con la voce rotta dall'emozione. Dopo trenta giorni precisi trascorsi agli arresti domiciliari nella sua casa alle Mosse (a due chilometri da Montefiascone), l'assessore all'Ambiente Valdo Napoli (Ds) è di nuovo in libertà.
Ma non ha certo voglia di fare sparate contro la magistratura e i pm, stile Fabrizio Corona fuori San Vittore.
No, è semplicemente un uomo scosso, molto scosso, da una vicenda giudiziaria che ha messo sottosopra lui, il sindaco, il segretario comunale e una comunità di oltre diecimila abitanti.
Sono da poco passate le 14 e da poco gli è stato notificato il provvedimento del Gip.
Non ha voglia di parlare, l'assessore Napoli. E' visibilmente dimagrito, rispetto ai "santini" dell'ultima campagna elettorale.
Risponde però al citofono di casa e scende di sotto nel portone in tuta e pantofole.
Prima un sorriso: «Sono felice per questa decisione, ho piena fiducia nella magistratura e sono sicuro che la giustizia farà il suo corso».
Non vuole guardarsi alle spalle e al fango dell'inchiesta Longa Manus: «Non vedo l'ora di ritornare a lavorare nella mia piccola attività commerciale, e quando sarà il momento anche in Comune.
Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini in questi giorni durissimi. Passati a leggere e a cercare di capire il perché».
E qui la sua voce si fa tremante, lo sguardo fisso nel corridoio dell'ingresso.
Piange, in silenzio. Si asciuga gli occhi e prova a rimettere in ordine qualche concetto: "Non voglio parlare dell'inchiesta, non voglio parlare del Comune. Spero solo che anche Fernando (il sindaco, ndr) ritorni il prima possibile in libertà. E' stato un calvario, la sofferenza è stata tanta".
La sua speranza di ritornare in libertà è rimbalzata di giorno in giorno: dall'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, al Tribunale del riesame, prima di passare di nuovo dal Gip.
Tutta colpa di una telefonata intercettata per far assumere qualche spazzino? Napoli scuote la testa, non risponde. Piange.