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Un canile
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Riceviamo e pubblichiamo
- Qualche giorno fa, grazie a Tusciaweb, molti lettori hanno appreso notizie che fino a ieri erano nascoste, forse anche volutamente, perché non si facesse troppa polvere su di un argomento purtroppo di grande attualità: il randagismo, che l’associazione Garibaldi cerca da tempo, con i suoi pochi mezzi, di arginare.
Qualcuno ricorderà ( e se non lo ricorda lo invitiamo a cercare il nostro primo articolo sulle pagine di pochi giorni addietro sempre su Tusciaweb) la storia della povera maremmana, portata dalle forze dell’ordine in un gabbione ai piedi della Villa Comunale, (perché non si sapeva dove lasciarla!) completamente abbandonata e accudita giornalmente dalla nostra volontaria Giuliana.
Ebbene, dopo la nostra denuncia, la Asl di Vetralla, ha incaricato con regolare autorizzazione - “l’accalappiacani”, Pezzato, di recuperare la vecchia cagna e di portarla in un canile e questo senza minimamente interpellare l’associazione che, da mesi, si è messa a disposizione delle Istituzioni per qualsiasi problematica riguardante gli animali abbandonati, smarriti e/o feriti.
Questa maremmana vecchia e malata è condannata in prima istanza a trascorrere i suoi ultimi anni e a morire in un canile. Soffre di displasia dell’anca, ha probabilmente problemi di pancreas (beve molto), non riesce ad alimentarsi correttamente, per problemi di masticazione e di mancanza di denti (Il cibo dei canili è rappresentato da “crocchette” difficili da “masticare”per chi ha una scarsa dentizione!) Questo cane ha bisogno di una visita veterinaria e di cure che l’associazione Garibaldi è pronta a dare a proprie spese .
L’associazione ha rintracciato il cane al canile “Quercia Rossa” ed vi si è recata immediatamente, il giorno dopo la cattura.
Una delle volontarie, Giuliana Ragonesi, che andava a trovarlo e a nutrirlo tutti i giorni presso il gabbione della Villa Comunale ha deciso di prenderlo in adozione. Forse chi l’ha fatto prelevare ha pensato che non vedendo più il cane nel gabbione i volontari animalisti l’avrebbero dimenticato?
La nostra prima segnalazione su Tusciaweb non mirava a far prelevare il cane e a farlo portare in un canile ma confidavamo in una struttura Asl - che si dice sostenitrice del benessere animale - per trovare, insieme, una sistemazione adeguata e definitiva per un cane vecchio e malato presso persone che se ne possano prendere cura a tempo pieno: queste persone esistono come esiste il rifugio “L’isola che c’è” gestito dall’associazione, rifugio che evita a molti cani il trauma della prigionia del canile.
L’associazione, nella persona della signora Giuliana Ragonesi, adotterà la vecchia maremmana e le farà trascorrere il resto della sua vita in un luogo dove certamente sarà amata e soprattutto rispettata come essere vivente e non solo come cane, amico dell’uomo.
Il nostro augurio, dopo questo ennesimo increscioso caso, e che le Asl, prima di prendere decisioni così drastiche, abbiano il buon senso e la sensibilità di contattare subito le associazioni animaliste come la nostra per una collaborazione efficace che miri a migliorare la vita dei nostri amici animali lasciando da parte i risentimenti. La Legge Regionale n°34 del 21/10/1997 è chiara in questo senso:
le associazioni animaliste regolarmente iscritte al registro regionale del volontariato devono essere coinvolte nelle iniziative dei Comuni e delle Asl per quello che riguarda l’ambiente e il benessere dei nostri amici animali.
Grazie per averci letto.
Angela Maria Massini
Presidente dell’associazione Garibaldi Protezione Cani & Gatti nel loro ambiente