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Piazza del Gesù, compresa nella nuova ztl
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Riceviamo e pubblichiamo
- La recente decisione, annunciata dagli assessori comunali al traffico e al centro storico, di trasformare in zone a traffico limitato(ztl) alcune vie all’interno delle mura di Viterbo ha generato sofferenza e indignazione da parte degli operatori commerciali e di altre attività economiche ubicate al centro della città soprattutto per il modo approssimativo con cui si sta affrontando il problema.
Il circolo viterbese del partito della Rifondazione comunista condivide la preoccupazione dei succitati operatori e aderisce sin da ora al loro stato di agitazione e alle iniziative di lotta che vorranno promuovere.
Il gruppo consiliare del Prc, in accordo con il proprio partito, è disponibile a farsi portavoce della protesta all’interno di palazzo dei Priori.
Non si tratta di recedere dall’intento di chiudere al traffico veicolare il centro cittadino. Tale provvedimento è condiviso in linea di principio dagli stessi commercianti, oltre che dai residenti.
La valorizzazione delle città d’arte passa attraverso la possibilità di limitare il transito delle automobili nei rispettivi centri storici.
Ciò di cui si sente drammaticamente la mancanza è un progetto organico elaborato dall’amministrazione che governa il capoluogo, volto a tutelare in primo luogo i residenti e le attività economiche che sono funzionali, non dimentichiamolo, innanzitutto agli stessi abitanti del centro storico.
Un progetto organico sul traffico si costruisce con i diretti interessati attraverso la condivisione delle scelte che non possono essere calate dall’alto.
A partire, in primo luogo, dalla consapevolezza che il traffico ha reso irrespirabile l’aria per i nostri figli e sta degradando strade ed immobili pensati e costruiti non certo per sopportare lo stress delle auto in transito.
Chiediamo all’amministrazione un controllo dei valori dei composti volatili inquinanti e delle polveri sottili che le auto provocano negli spazi angusti delle vie del centro storico e in questo modo far capire ai residenti e ai commercianti che senza un contenimento dell’inquinamento la città si ammala e muore.
Inoltre le limitazioni al traffico non possono essere fatte a pezzi, perché si liberano aree intasandone altre contigue.
Il centro storico non può essere ridotto né ad una zona di transito né ad un’area parcheggi perché questo davvero rende invivibile questa parte della città.
Accanto ad una drastica limitazione delle auto va ripensato e potenziato l’uso di navette a basso impatto inquinante che devono venire incontro alle esigenze di mobilità di residenti e clienti degli esercizi commerciali, affinché ci sia sviluppo e non stagnazione.
Gli esercenti e i lavoratori occupati all’interno dei negozi, delle botteghe, degli uffici e delle agenzie del centro non hanno forse gli stessi sacrosanti diritti, al lavoro e al reddito, dei precari dei “cantieri scuola” recentemente assunti dalla Provincia? Perché il Comune sembra non mostrare interesse nei loro confronti?
Chi ha governato Viterbo negli ultimi tredici anni ha fatto di tutto per far sorgere giganteschi centri commerciali a ridosso della cinta muraria, in barba al “carico territoriale” sopportabile dallo stesso capoluogo.
Tale comportamento stride con l’assoluta mancanza di attenzione e di programmazione riservata a quello che dovrebbe essere il cuore pulsante di una città che affonda le proprie radici nel periodo medievale e che andrebbe valorizzato con un’attenzione e una competenza che questa amministrazione sicuramente non mostra di possedere.
Prc Se circolo di Viterbo