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Viterbo
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Senza filtro
- Gli allevatori ovicaprini della Regione potranno essere rimborsati dai danni provocati dal piano vaccinale della blue tongue.
Per diversi anni gli allevatori laziali hanno subito i danni derivanti dalla "lingua blu" (blocco delle vendite, diminuzione della produzione, aumento della mortalità, depauperamento del patrimonio genetico, etc).
Per un lungo periodo la Regione Lazio è rimasta immobile, paralizzata da interpretazioni burocratiche delle indicazioni comunitarie.
Ora finalmente, è stato approvato dalla giunta Marrazzo il regolamento attuativo della legge relativa ai danni provocati dal piano vaccinale per la febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue).
Sicuramente una bella novità quella pubblicata nel bollettino ufficiale della Regione Lazio del 30 gennaio scorso, che sarà sicuramente salutata con favore da tutti gli allevatori ovicaprini viterbesi fra i più danneggiati dell’intera Regione. Il merito di questo provvedimento va sicuramente all’attuale amministrazione regionale che in pochi mesi è riuscita a fare molto più delle precedenti amministrazioni regionali.
La determinazione dell’assessore Valentini ha impresso una svolta positiva per la risoluzione del problema ma parte del merito deve essere attribuito anche alla Cia di Viterbo che è stata la fautrice della vertenza aperta nel lontano 2003.
“Il fenomeno della Blue Tongue è stato un capitolo nero per il settore ovicaprino del viterbese i danni sono stati ingenti: aborti, minore produzione di latte, riduzione del reddito, l’aumento dei costi per l’alimentazione degli animali dovuta al blocco della movimentazione - dichiara Coretti, presidente Cia Viterbo- ma grazie alla determinazione degli allevatori e della Cia viterbese, siamo riusciti a far approvare il regolamento per i rimborsi, ed ora speriamo che con la pubblicazione del bando per la presentazione delle domande si riesca effettivamente ad indennizzare gli allevatori”.
La Cia ringrazia tutti gli allevatori viterbesi che nonostante le difficoltà si sono battuti insieme a noi per difendere e rilanciare il settore.
Cia