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Oreste Scalzone intona Addio Lugano bella davanti al carcere di Mammagialla
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Oreste Scalzone
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Oreste Scalzone con Vincenzo Sparagna davanti al carcere di Mammagialla
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Oreste Scalzone davanti alla recinsione di Mammagialla
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- Blitz di Scalzone al carcere di Mammagialla.
"Non vogliono concedere a Persichetti nemmeno la semilibertà prevista dalla legge Gozzini - aveva detto Oreste Scalzone prima di rientrare in Italia -, chiedo che sia almeno trasferito da Viterbo a Roma, dove vuole iscriversi a giurisprudenza.
Mi batterò con i mezzi della non violenza: o lo trasferiscono o mi mettono in galera".
L’ex leader di Potere Operaio lo aveva detto e lo ha fatto: ieri pomeriggio è piombato a Viterbo per iniziare la sua battaglia nonviolenta per liberare il suo amico, Paolo Persichetti, detenuto nel carcere di Mammagialla.
Nella conferenza stampa tenuta ieri mattina a Giano dell’Umbria (Perugia) sede della "Repubblica di Frigolandia", Scalzone aveva parlato della sua battaglia di libertà e dell'impegno personale in favore, fra gli altri, Persichetti, vittima, secondo lui, di una "iniquità evidente".
Latitante dal 1981, Scalzone, condannato a 16 anni di reclusione per partecipazione a banda armata e rapina, è potuto tornare in Italia da uomo libero poiché i reati di cui era accusato sono andati in prescrizione.
La "Repubblica di Frigolandia", fondata dall’amico di Scalzone, Vincenzo
Sparagna, esponente storico della satira italiana e direttore di "Frigidaire", è una sorta di laboratorio di arte, satira e cultura, la "Repubblica dei
desideri", come la definisce l’ex leader di Potere operaio.
Scalzone ha annunciato proprio a Frigolandia che in serata sarebbe andato fuori dal carcere di Mammagialla a fare "una serenata" a Persichetti, la cui situazione rappresenta una delle "principali battaglie" che l'ex leader di Potere operaio intende affrontare.
"Il metodo che adotterò - ha detto Scalzone in conferenza stampa - è quello della nonviolenza attiva, per riprendere il discorso sull'amnistia.
Persichetti è quella che alcuni filosofi chiamerebbero 'la sfera della responsabilità personale. Un migliaio di compagni e compagne sono passati a Parigi e una novantina sono quelli che sono stati messi sotto processo per estradizione. Per un motivo o per l' altro però nessuno di loro è stato mai estradato. L'unico pulcino nero è stato Persichetti vittima di una iniquità evidente".
E alle 17.50 in punto Scalzone, avvolto in una lunga sciarpa rossa, e con una fisarmonica a tracolla si è presentato davanti all'ingresso principale di Mammagialla, accompagnato da Vincenzo Sparagna, ex redattore del “Male”, e ha cantato "Addio Lugano bella".
"Questa è una serenata - ha detto Scalzone a Viterbo - dedicata al mio amico Paolo Persichetti, rinchiuso da quattro anni in questo carcere, e per il quale chiedo un trattamento che gli consenta di frequentare la facoltà di giurisprudenza all'università di Roma".
Insomma, Scalzone è tornato e si è subito visto.