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- L’attenzione del mondo dell’autotrasporto merci è rivolta verso l’incontro di mercoledì prossimo tra le organizzazioni di rappresentanza delle imprese e il governo nazionale.
“Se non dovesse arrivare un segnale forte nella direzione di una seria politica per la competitività, saremmo costretti a confermare il fermo nazionale dei servizi per una intera settimana, dal 12 al 16 febbraio”, annuncia Mario Zucca, presidente provinciale e membro della presidenza nazionale di Cna Fita.
Le richieste delle associazioni di categoria, ribadite nella riunione di venerdì scorso con il ministro dei Trasporti, riguardano soprattutto il mantenimento degli impegni assunti dal governo con l’intesa siglata il 20 ottobre del 2006.
Tra questi, il recupero delle risorse economiche sottratte al capitolo dell’autotrasporto, in tutto 90 milioni di euro; il rinvio dell’applicazione delle strisce retroriflettenti fino all’entrata in vigore della direttiva europea, prevista entro l’anno; la garanzia della spendibilità, a beneficio degli autotrasportatori, dei 120 milioni di euro contenuti nella Finanziaria 2006 e trattenuti dal’Inps; la risoluzione del problema della restituzione del bonus fiscale; la revisione della riforma del settore approvata nella precedente legislatura, con l’introduzione di nuove norme.
Sulle motivazioni della proclamazione del fermo, Cna Fita fa comunque dei distinguo. “Rispetto alla piattaforma presentata, che avremmo voluto fosse diversamente formulata, c’è una nostra pagina aggiuntiva, nella quale evidenziamo come sia essenziale un sistema normativo semplice e credibile, per poter operare avendo delle certezze”, dice Zucca, insieme con Bruno Caratelli, responsabile provinciale della categoria.
“Sul versante della riforma, mettiamo ai primi posti la semplificazione della procedura per la responsabilità dei committenti ed una efficace strategia dei controlli, da effettuarsi anche nelle sedi dei committenti, con l’introduzione di una sanzione penale a carico di questi soggetti nei casi di affidamento dei servizi di trasporto ad abusivi, di eccesso di sovraccarico e di altre situazioni di sfruttamento delle aziende. Sarebbe altresì utile l’istituzione di un osservatorio autorevole che indichi i costi di produzione dei servizi -spiegano i due dirigenti di Cna Fita-.
Quanto alle nuove norme, proponiamo una diversa regolamentazione del conto proprio, il riconoscimento del soggetto firmatario del contratto di autotrasporto alle sole imprese iscritte all’Albo e con un parco veicolare almeno in parte soddisfacente in relazione ai servizi da erogare, nonché strumenti di controllo nei confronti delle compagnie petrolifere e delle concessionarie autostradali”. Trasparenza, insomma, e incisività nella battaglia contro l’abusivismo, per tutelare chi è in regola.