Riceviamo e pubblichiamo
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Viterbo
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- Caro assessore Ciani, pensa davvero che i 35 minuti di treno che legano Latina a Roma siano una ragione sufficiente per eludere gli innumerevoli vantaggi che offrirebbe il capoluogo della Tuscia, per la realizzazione dell’aeroporto.
È vero, le nostre infrastrutture sono, in parte, da terzo mondo, ma ragionando alla sua maniera così dovrebbero restare in eterno con buona pace di chi da anni lotta in prima linea per adeguarle a canoni almeno da secondo.
Quante promesse vane.
Ci consenta però di ragionare anche su quella che a suo dire dovrebbe essere il nostro unico limite sottolineando, se mai non lo sapesse, che una ferroviaria in grado -con l’istituzione di una linea dedicata - di raggiungere Roma in un’ora esiste anche da noi così come esiste uno snodo nazionale, come quello di Orte, che con un collegamento da e per l’aeroporto, tramite bus, consentirebbe di raggiungere il capoluogo nei medesimi tempi.
Poi se si considera, come accade quasi sempre, che per un aereo proveniente da nord raggiungere Latina implicherebbe almeno 15 minuti di volo in più rispetto a far scalo a Viterbo, le differenze da lei asserite si assottiglierebbero a solo 10 minuti che un viaggiatore risparmierebbe in termini di tempo.
Vi è di più, si provi ad immaginare i tempi di viaggio e non quelli di solo volo per recarsi in una delle tante destinazioni europee, meta della maggior parte dei voli low cost.
Risulterà presto evidente, che per recarsi a Londra, ad esempio, occorrono almeno 7 ore (transert a/r, parcheggio, ceekin, controllo bagaglio a mano, ritiro bagagli etc) a fronte delle circa 3 ore di volo.
Pertanto ci sembra che circa 10 minuti in meno, di solo trasferimento, che il capoluogo pontino offrirebbe rispetto a quello della Tuscia rientrino in termini accettabilissimi e fisiologici tali da non poter essere considerati ragione determinate della scelta regionale rispetto alle arcinote motivazioni che l’Enac e il nostro comitato da tempo sostengono.
Il Comitato per l’aeroporto di Viterbo