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Un vigile del fuoco
spegne il fuoco sulla terza fila di angeli |
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Lo splendore di Ali di Luce |
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- Emozionante e con un brivido di paura all’inizio.
Si ripete la magia di Ali di Luce per le vie di Viterbo. Uno spettacolo di fede, tradizione e coraggio, che quest’anno ha tenuto per alcuni minuti tutti con il fiato sospeso. Alle 20.30, quando tutto era pronto e mentre i Facchini stavano arrivando a San Sisto, dalla terza fila di ali, si alzano delle fiamme.
Dalla cera delle fiaccole, complice il vento, parte un principio d’incendio, che fortunatamente non intacca Ali di Luce, ricoperta di vernice ignifuga. Troppo alti, pare, alcuni stoppini, di conseguenza le fiamme arriva agli ordini superiori. Passano alcuni minuti interminabili, si prova con gli estintori, ma è l’arrivo di un mezzo dei pompieri, a riportare la situazione sotto controllo.
Intanto il tempo passa. Il sindaco, prima di dare il via, preferisce attendere che sia tutto a posto.”Alla partenza dice Gabbianelli c’è stato un problema. Poteva essere anche serio. Per fortuna così non è stato. Quando siamo stati certi di farlo in sicurezza, siamo partiti. Ma i Facchini non si sono lasciati intimorire e con determinazione hanno fatto qualcosa d’incredibile”.
Loro, del problema su Ali di Luce lo hanno saputo quando si trovavano a Piazza del Plebiscito, dove il maxischermo trasmetteva le immagini delle fiamme. Ma non si sono persi d’animo. Alla fine, tanta paura soltanto e qualche fiaccola spenta. “Ne ho avuta proprio tanta ricorda Contaldo Cesarini. Qualcosa d’indescrivibile”.
Nella chiesa di San Sisto, la benedizione in articulo mortis, poi alle 21.30 il via.
Perché niente e nessuno ferma questi uomini. Che hanno faticato. Il trasporto è stato pesante. Qualcuno strada facendo si è fatto male, niente di grave. Ordinaria amministrazione, ma la fatica come sempre è stata tanta.
“La Macchina s’è fatta sentire dice Raffaele Ascenzi abbiamo sofferto, ma è andato tutto bene, perché i Facchini sono bravissimi”. Ed il messaggio di speranza trasmesso da Ali di Luce ha fatto il suo percorso. “E’ sulle vostre spalle ha detto il sindaco prima del sollevate e fermi il messaggio che stasera è universale e che illumina allo stesso modo le vie di Viterbo ed i cuori di tutto il mondo”.
Poi il momento più emozionante. Il sollevate e fermi da parte di Giovanni Adami. Lungo tutto il percorso è lui la guida, la voce che incita, indica, rassicura, incoraggia. E la Macchina va, un meccanismo perfetto. Si aprono le ali mentre si gira a Piazza del Plebiscito. Un movimento perfetto, come doveva essere per ricordare degnamente Italo Larosa, la grande guida della Macchina.
Poi verso Piazza Verdi. Lungo il Corso, Ali di Luce passa a pochi centimetri dai muri, ma con una precisione ed una leggerezza incredibili. Alle finestre chi saluta, chi tenta d’arrivare alla Macchina con una mano, lungo le strade, le piazze, tantissima gente. Anche sul percorso.
Si arriva all’ultimo tratto da percorrere, la salita di Santa Rosa. Tutti insieme. Di corsa.
Arrivati al sacrato, Ali di Luce si muove, gira su se stessa, con una precisione tale che viene spontaneo guardare a terra e vedere se non ci siano binari nascosti su cui procede.
L’ultimo comando di Adami. Quindi tutti fuori. In un abbraccio collettivo che coinvolge i facchini, le autorità. Ma in quell’abbraccio, col cuore, ci sono tutti i viterbesi. A gridare evviva i Facchini. Evviva Santa Rosa.