 |
Raffaello Bernabei e sotto la presentazione da Schenardi
copyright Tusciaweb |
 |
 |
- Il mattone più presentato della storia. Ieri mattina per l’ennesima volta, sotto la bandiere di Fare Verde al Gran caffè Schenardi, è stato presentato di nuovo l’ormai celeberrimo mattone ecologico. A presentarlo era il suo inventore Raffaelllo Bernabei.
Come è ormai tradizione sono stati illustrati tutti i pregi del mattone che dovrebbe risolvere tutti i problemi del riciclaggio dei rifiuti.
Un mattone fatto da rifiuti e sostanze plastiche in pratica e realizzato a “freddo”.
“Il nostro mattone - ha spiegato l’architetto Bernabei - è inerte, come provato dai laboratori di Parigi, ed ha una vita di 300 anni. Se non lo si vuole usare per le abitazioni, può essere usato per l’arredo urbano”.
Non sono mancate le affermazioni a dir poco incredibili.
“Il nostro impianto è a impatto zero sul territorio”, ha sostenuto Bernabei. Una affermazione leggermente in contrasto con il secondo principio della termodinamica. Come dire che l’entropia decresce. Ma... insomma... sarà stato un piccolo abbaglio.
L’architetto si è poi lanciato in una dettagliata spiegazione dell’impianto che sminuzza i rifiuti solidi urbani e li trasforma in mattoni.
Un impianto che ha bisogno di “250 tonnellate al giorno di rifiuti che corrispondono a ciò che viene prodotto da 250 mila abitanti, che occupa appena tre ettari e costa 15 milioni di euro. Tutti a carico della ditta che lo costruisce e gestisce”.
Tra le meraviglie del mattone ecologico, già illustrate più volte, la “possibilità di bonificare le discariche esistenti”. Come è stato annunciato, la Regione a dato una proroga di sei mesi per la realizzazione dell’impianto.
Quello di Viterbo dovrebbe essere un impianto sperimentale esportabile in tutto il mondo, se funzionasse.
Tra gli interventi quello del sindaco Gabbianelli che ha ricostruito le varie fasi della stesura del piano rifiuti provinciale, accollando tutte le responsabilità dell’individuazione di Viterbo come luogo di discariche alla Regione Lazio, rea di “aver reso permanente le strutture dell’impianto di Casale Bussi, che erano provvisorie”.
Il sindaco ha apprezzato la tecnologia illustrata dal suo inventore, perché priva di residui. Passando alle polemiche sui termocombustori, il sindaco ha stigmatizzato il fatto che “le discariche producono diossina e la producono più dei termovalorizzatori”.
Gabbianelli si poi impegnato in tempi brevi ad aumentare la raccolta differenziata.
“Anche se - ha sibilato - dalla Regione al nostro comune non è arrivato neppure un euro”. Come dire che vista la diversità di colore politico la Regione si sarebbe dimenticata di Viterbo.
Il sindaco ha anche ricordato come Chicco Testa, già presidente di Legambiente, quando guidava l’Enel avesse proposto di fare un mega impianto di termocombustione a Montalto.
Il capogruppo di An Federici da un lato ha ricordato che il mattone ecologico è stato approvato all’unanimità del consiglio comunale dall’altro ha accusato gli ambientalisti di appoggiare la costruzione dei termovalorizzatori perché verrebbero costruiti dalle coop rosse.
L’incontro è stato introdotto dal consigliere Enrico Contardo e da Luigi Todaro di Fare Verde.