Senza Filtro - Il dibattito aperto sulle pagine di Tusciaweb sul futuro della società Talete e più in generale sul futuro della gestione dell’acqua pubblica è di grande rilevanza politica.
Ha fatto bene il segretario della Cgil a porre il problema con decisione e vorrei che in tutto il centrosinistra viterbese si assumesse con maggior convinzione il dato che l’affidamento a una società pubblica di un servizio di così vitale importanza è una scelta giusta e non più discutibile nelle condizioni date.
Non considero la legge Galli una buona legge perché indipendentemente dalle scelte di gestione impone una visione sbagliata del problema.
L’acqua è una risorsa primaria, pubblica, non rinnovabile, la cui gestione andrebbe considerata in un modo più ecologicamente corretto, salvaguardando la sua quantità e la sua qualità da un uso insostenibile, mentre se ne parla troppo spesso come una qualsiasi merce o comunque soltanto in termini di efficienza ed economicità di un servizio. Efficienza ed economicità tra l’altro smentite dalle prime esperienze di applicazione della stessa legge Galli.
Dovremmo perciò porci l’obiettivo politico a medio termine di rivedere l’impostazione generale del problema ribaltando i presupposti teorici e non inseguendo unicamente improbabili economie di scala.
Nell’immediato dobbiamo difenderci dagli interessi economici forti di una globalizzazione dannosa per i nostri territori che non porta ad alcun tipo di sviluppo. Difendere la società pubblica è perciò assolutamente prioritario, anche assumendoci qualche rischio, facendo tutti i passaggi necessari e attivando la convenzione di gestione con tempestività, apportando poi successivamente, a risultato acquisito, i necessari correttivi.
Abbiamo perso fin troppo tempo, è ora di individuare chiaramente il percorso più breve da seguire ed agire conseguentemente per non vanificare quel poco di buono che finora siamo riusciti a fare. Alle parole seguano i fatti.
Fabrizio Pieri
Assessore Ambiente e vicesindaco di Acquapendente