Riceviamo e pubblichiamo
- Sembrava una storia conclusa, sembrava che i nostri appelli e le nostre fatiche per ottenere un rispetto civile tra opposte fazioni non fosse caduto nel vuoto, ma cosi non è stato.
L’episodio che si è verificato l’altra sera ai danni dei giovani compagni della Sinistra giovanile, a cui va tutta la nostra solidarietà, per noi del coordinamento provinciale dei Giovani comunisti appare come un episodio gravissimo non solo di violenza ma anche di una logica premeditata in contesto più ampio di quel che può sembrare.
È arrivato il momento in cui la nostra tolleranza è finita, siamo stanchi di riempire le pagine di giornali con l’inchiostro del rimpianto, è ora di scendere nelle piazze e tra il popolo per manifestare la nostra contrarietà a questi vili attacchi.
Vorremmo a questo punto abbandonare le vesti sporche del bel parlare, vorremmo chiamare all’appello tutti quei politici che non hanno detto mai una parola e non hanno mai alzato un dito per contrastare queste cose ritendole di poca importanza, preferendo i piani regolatori, i rifiuti, ma quando è che lor signori capiranno che senza una formazione politica della società civile le cose andranno sempre peggiorando.
Vorremmo chiamare all’appello quel senatore ricordandogli le sue parole sarcastiche durante le scorse aggressioni e quando saliva nei consigli comunali a fare lo show man con al seguito ragazzi dal manganello facile.
Vorremmo ricordare molte altre cose, ma quel che vogliamo di più sono risposte chiare e ben precise da parte di chi amministra il nostro territorio e da parti di che dovrebbe tutelare l’ordine pubblico… siamo stanchi è veramente giunto il momento di mettere i puntini sulle i.
Il coordinamento provinciale dei Giovani comunisti
Federazione di Viterbo