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Il sostituto procuratore Franco Pacifici
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Il sostituto procuratore Paola Conti
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- Tornano in aula i 38 indagati dell'inchiesta sul Cev. O per lo meno, ci riprovano.
Dopo il secondo rinvio consecutivo per difetto di notifica, dovrebbe tenersi questa mattina l'udienza preliminare davanti al gup Francesco Rigato per l'uragano Cev. Una vicenda giudiziaria che ha travolto ex amministratori, dirigenti e imprenditori viterbesi tra cui l'ex sindaco Giancarlo Gabbianelli, il city manager Armando Balducci e l'allora presidente della società Attilio Moretti.
L'accusa, per loro e per gli altri 35 indagati, è di abuso d'ufficio e annotazione di fatture per operazioni inesistenti. In 18, inoltre, devono rispondere del reato di associazione a delinquere.
Tutto comincia con un maxisequestro di documenti da parte della guardia di finanza di Viterbo. E' sfogliando quelle carte che i pm della Procura di via Falcone e Borsellino, Paola Conti e Franco Pacifici, si accorgono dei debiti fuori bilancio del Comune, per il pagamento di spese straordinarie al Cev. E sempre da quelle carte emergerebbero gli importi gonfiati, secondo l'accusa, versati da Palazzo dei Priori alla società, per le prestazioni più disparate.
Illuminazione, verde pubblico, servizi cimiteriali e perfino la manutenzione degli impianti del Palazzo di giustizia. Servizi che, secondo la pubblica accusa, venivano affidati in assenza di gare a evidenza pubblica e senza rispettare i contratti. Il tutto, come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, "al fine di pilotare l'affidamento degli appalti e delle commesse a soggetti scelti dagli stessi appartenenti alla società".
L'inchiesta dei sostituti procuratori Conti e Pacifici riguarda fatti compresi tra il 2002 e il 2008. Un fascicolo al quale si è poi aggiunto quello aperto dalla procura regionale della Corte dei conti.
A novembre 2010, la magistratura contabile ha condannato 16 uomini dell'amministrazione Gabbianelli a un maxirisarcimento da più di tre milioni di euro al Comune di Viterbo, per i danni erariali derivati dall'affidamento diretto di appalti e servizi al Cev.
Una scure che si è abbattuta sulla maggior parte dei membri di giunta e dei dirigenti già indagati dalla procura viterbese.
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