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Università della Tuscia - Giorgio Mariano Balestra illustra il progetto per combattere la malattia dell'Actinidia
Cancro del kiwi, primi risultati contro il batterio
di Francesca Buzzi
Viterbo - 3 febbraio 2011 - ore 13,15

Il professor Giorgio Mariano Balestra
- Cancro del kiwi, primi risultati contro il batterio.

Nel Lazio la produzione di Actinidia, meglio conosciuta come kiwi, è stata recentemente minacciata da un batterio che in poco tempo provocava la morte delle piante, compromettendo la riuscita dei raccolti.

“Nel viterbese – spiega Giorgio Mariano Balestra, docente dell'università della Tuscia che si occupa dello studio delle coltivazioni – sono 14 gli impianti che ne hanno dovuto subire le conseguenze, anche se nel Lazio le province più colpite sono senza dubbio Latina e Roma”.

Grazie all'approfondimento e la ricerca dell'ateneo però si stanno vedendo primi risultati positivi di prevenzione e cura della malattia.

“Dal 2009 – continua il professor Balestra - siamo supportati dalla Regione Lazio che ha finanziato un progetto per bloccare il batterio. Dopo due anni di prove i risultati ottenuti sono più che incoraggianti sia sulle piante a polpa gialla che a polpa verde”.

Il prossimo passo sarà invece quello di organizzare incontri divulgativi con le associazioni di categoria e i coltivatori per informarli sul decorso della malattia e sulle modalità di intervento per la prevenzione e la cura.

“Il cancro non è stato ancora totalmente sconfitto – sottolinea Balestra – ma è già stato fatto molto. La Regione nell'ultimo bilancio ha messo a disposizione dei finanziamenti per un piano di telerilevamento da aerei di nuovi focolai nei campi per puntare al massimo sulla prevenzione. Le prime zone controllate saranno quelle di Cisterna di Latina, quelle dove la produzione è più ampia”.

L'Italia è il maggiore produttore di kiwi al mondo, seguita dalla Nuova Zelanda e poi, in parte minore, da Francia, Portogallo, Spagna, Grecia e Cile.

La competizione con la Nuova Zelanda sembrava essere aggravata per colpa del cancro. “I neozelandesi sostenevano di non avere tale tipo di problema – aggiunge Balestra – invece dalle ultime rilevazioni è emerso che anche le loro piante ne erano interessate da almeno due anni.

Il nostro progetto di studio, che sta portando ottimi risultati, è riuscito quindi a far mantenere all'Italia la leadership mondiale di produzione di kiwi”.

Il batterio, comunque, ha colpito nella Tuscia circa 800/1000 ettari di terreni coltivati ad Actinidia e questo compromette, o almeno rende problematica, l'economia di circa cento aziende.

“I campi viterbesi – conclude Balestra – sono di piccoli dimensioni, ma ce ne sono molti su tutto il territorio. Il danno economico, quindi, non è indifferente e colpisce centinaia di lavoratori. La malattia infatti fa morire la pianta e l'agricoltore deve ricominciare da capo la sua produzione. Oltre al danno immediato c'è, purtroppo, quello che ha ripercussioni sulle stagioni successive".


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