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Politica - Il leader dell'Api a Viterbo per promuovere la cultura della Tuscia - Fotocronaca
Tutti alla corte di Rutelli...
di Paola Pierdomenico
Viterbo - 9 aprile 2011 - ore 2,30


Rutelli con Francesco Ciprini
Rutelli com Marcello Mariani
Rutelli com Marcello Mariani
Maria D'Alessandro
-“Mi impegnerò per esporre l'Efebo a Sutri”.

Il leader dell'Api, Francesco Rutelli, punta a rilanciare la cultura della Tuscia. L'occasione è il convegno organizzato dalla sezione provinciale del partito “Più cultura uguale sviluppo”. Ad accogliere il senatore c'era il segretario Marcello Mariani.

Rutelli si è fatto attendere per una mezz'ora. Arrivato a piazza del Teatro, ha avuto il tempo di acquistare dei libri per poi dirigersi all'incontro alla Camera di commercio, dove ad attenderlo c'era una sala gremita.

“Da pochi giorni – afferma Rutelli – siamo riusciti a far rientrare la Dea di Morgantina da Los Angeles per esporla nel piccolo borgo di origine ad Aidone, in provincia di Enna. Ora mi impegnerò con la Sovrintendenza per poter fare lo stesso con l'Efebo a Sutri. L'opera si trova, adesso, nel caveau del museo nazionale di Roma. Non è possibile che resti lì sepolta. La gente deve goderne”.

Secondo l'ex ministro della Cultura, l'Italia, dunque, avrebbe a disposizione un enorme patrimonio artistico non valorizzato. “Manca una cultura per la cultura – afferma -. Non ci si rende conto che il patrimonio, la produzione e le attività culturali costituiscono anche una grande opportunità economica.

L'Italia, però, invece di promuovere la bellezza unica del suo territorio, perde tempo a discutere delle ronde padane e di altre bufale. Dobbiamo favorire la cultura diffusa e la Tuscia si presta benissimo a questo progetto. Ci vogliono vocazione, capacità e scelta politica. L'iniziativa di oggi mira a rilanciare le unicità del territorio viterbese. Chi si dimentica della cultura e delle sue risorse non capisce un tubo”.

Al di là della cultura, il senatore non rinuncia a commentare un tema scottante come quello dell'immigrazione. “E' un caos. Si sapeva da un mese che gli immigrati sarebbero arrivati. Sono sbarcati a Lampedusa – dice stizzito, iniziando un lungo elenco -, poi sono stati portati via dall'isola per trasferirli a Manduria. Da lì sono scappati e sono stati dati permessi temporanei per spedirli in Francia. Poi si litiga con la Francia e ci si rifà pace. Che altro si deve dire? Non si è mai visto tanto dilettantismo, segno del dominio della Lega.

Dobbiamo solo bloccare i trafficanti di persone – continua – e accogliere chi cerca rifugio per dare lavoro a chi lo vuole”.

Rutelli, dunque, punta il dito contro la il Carroccio, ma condanna anche il cartello dell'Italia dei valori, in cui Maroni è stato definito “assassino”. “E' una schifezza – afferma indignato -. Maroni è stato accusato ingiustamente. Gli assassini sono altri. Sono i trafficanti di persone che hanno caricato trecento disgraziati in una carretta di tredici metri, sfruttando la loro voglia di libertà”.

“Gli italiani si saranno svegliati?”, commenta, invece, ironico alla domanda sull'atteggiamento del premier che, pur coinvolto in vicende giudiziarie, continua a sdrammatizzare, raccontando barzellette.

Non poteva mancare un riferimento al Terzo polo. “Siamo a buon punto – afferma -. La gente scoraggiata e che non va più a votare troverà in questa aggregazione una via positiva, scegliendo chi, in maniera onesta – afferma, scandendo lentamente quest'ultima parola – cerca di dare risposte concrete al paese. Il terzo polo è l'unico punto di approdo per il post-berlusconismo, che spero arrivi presto.

Ci presenteremo con nostri candidati e le nostre liste, scegliendo le persone migliori. Il nuovo polo sta convincendo molta gente”.

La posizione in merito alle alleanze da seguire per le amministrative di maggio non sembra, però, chiara. Che il Terzo polo sia destinato a diventare una moderna riedizione del Psi, ago della bilancia della politica italiana? “Di fronte agli insulti di una parte e al leghismo folle di un'altra, il Terzo polo è un punto di equilibrio. Le alleanze si faranno in base alle priorità degli italiani: lavoro per i giovani e sostegno alle imprese che vogliono dare lavoro e creare prospettive per i nostri figli”.

Di fronte a tutto ciò, dunque, Rutelli non esclude nemmeno un'alleanza con Fli. “Spesso mi trovo d'accordo con Fini – afferma –. In particolare su temi come le riforme per gli italiani, la lotta al personalismo in politica e il rispetto per il Parlamento. Tutte cose giuste e condivisibili. Con lui ci siamo contrapposti in passato, ma quell'epoca è superata, perché, ora, ci si misura con un mondo globalizzato. Dobbiamo fare dell'Italia un paese in cui, anziché scontrarci e dire “Crepa!” possiamo unirci per condividere obiettivi per il bene del nostro paese. E se così concepito, l'incontro tra forze contrapposte è positivo”.

L'intervento di Rutelli ha concluso il convegno organizzato da Marcello Mariani responsabile provinciale dell'Api. Nel corso dell'incontro hanno parlato diversi amministratori dei comuni della provincia che hanno esposto i problemi del patrimonio artistico dei loro paesi. Al convegno è intervenuto anche il prfessore Ulderico Santamaria.

Tra il pubblico erano presenti, tra gli altri, l'ex assessore provinciale Stefano Di Meo con la moglie Maria D'Alessandro, Franco Bruni, Vittorio Pugliesi, l'assessore di Palazzo Gentili Gianmaria Santucci e Francesco Ciprini. Tutti alla corte del senatore piacione...


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