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Francesco Battistoni, Ferindo Palombella e Francesco Simeone al Vinitaly
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Ferindo Palombella e Francesco Simeone
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- Dall’Arena del Padiglione Lazio del Vinitaly parte un messaggio univoco per attrarre visitatori attraverso l’enoturismo.
Al convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Viterbo erano presenti il presidente Ferindo Palombella, il presidente della Commissione Agricoltura della Regione Lazio e l’assessore all’Agricoltura Francesco Simeone.
Secondo i dati del decimo rapporto dell’Osservatorio del turismo sul vino in Italia, realizzato dall’associazione nazionale Città del Vino con il Censis, l’enoturismo è in forte espansione, alimentando un giro d’affari stimato in Italia tra i 3 e i 5 miliardi di euro e interessando 4-5milioni di turisti enogastronomici.
Sempre dal rapporto emerge che l’enoturista è una persona che va alla ricerca di mete dove l’enogastronomia si intreccia con l’arte, l’ambiente, lo sport e il il benessere e le terme.
Tra questi il 50% fanno viaggi di un giorno, il 26% prenotano un week end, il 15% oltre i quattro giorni. La spesa media è di 193 euro al giorno di cui il 20% per la ristorazione, un altro 20% per l’acquisto di prodotti tipici, il 17% per il vino e il 4% per l’artigianato artistico.
Le nuove mete preferite dagli enoturisti sono: quelle in grado di organizzare eventi di grande richiamo (mostre d’arte, concerti, festival culturali, stagioni operistiche) in prossimità di territori ad alta vocazione enogastronomica; le città d’arte in grado di coniugare l’offerta enogastronomica dei territori circostanti.
I fattori che incidono nella scelta delle destinazioni: la vicinanza e la ricerca di zone ampie ma dalla forte identità enogastronomica. Infine, tra le nuove tendenze che si vanno imponendo c’è la spesa direttamente “alla fonte” della filiera, per acquistare e assaggiare prodotti tipici - in azienda, ma anche in botteghe artigiane e cantine.
Mentre le occasioni di turismo enogastronomico preferite secondo il rapporto sono: le “sagre esperienziali” per la presentazione di nuovi vini, per promuovere produzioni di nicchia stagionali (castagne, olio, formaggio, asparagi, ciliege); le “feste-festival-fiere”, ispirate alle antiche tradizioni, come la rievocazione di banchetti medievali, tradizionali.
“Da qualche anno - spiega Ferindo Palombella - abbiamo avviato il Progetto Welcome in Tuscia, per promuovere il turismo integrato. Questo significa stimolare alberghi, agriturismo, campeggi e b&b della provincia di Viterbo a formulare proposte di soggiorno in concomitanza di eventi a valenza turistica e di iniziative di promozione dei prodotti tipici agroalimentari e artigianali, valorizzando il patrimonio culturale, enogastronomico e ambientale della Tuscia Viterbese.
Con un centinaio di imprese ricettive aderenti, Welcome in Tuscia sta diventando una rete privilegiata su cui si possono aggregare diverse opportunità di turismo tra cui proprio l’enoturismo”.
Nel suo intervento Francesco Battistoni ha concordato che “L’enoturismo è il cavallo di battaglia del nostro territorio. Un punto di forza della nostra economia che deve essere adeguatamente valorizzato attraverso una strategia di marketing e comunicazione che sappia promuovere da una parte l’elevata qualità del prodotto viterbese; dall’altra il territorio nel suo complesso.
Coinvolgendo anche il turismo internazionale e quindi – ha aggiunto – sfruttando la vicinanza alla città di Roma. In questa direzione, il progetto ‘Welcome in Tuscia’ diventa uno strumento per favorire lo sviluppo integrato del turismo in un territorio particolarmente vocato e che vede la crescita delle strutture ricettive.
Soprattutto degli agriturismo – spiega Battistoni - che solo nella Tuscia superano i 300 e che rappresentano il veicolo principe per raggiungere l’obiettivo. Accanto a questo ho sottoscritto una proposta normativa sul turismo equestre e le ippovie. Un altro modo per aggregare agricoltura, turismo e territorio come principali fattori di sviluppo economico”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Maria Simeone il quale ha detto: “Fare sistema è un dovere se vogliamo far crescere il nostro sistema economico. Dobbiamo aggredire il mercato romano lavorando sulla grande opportunità di avere a un passo un bacino di sei milioni di persone.
Le 25 aziende vitivinicole presenti al Vinitaly e le 5 olivicole al Sol rappresentano il nostro miglior biglietto da visita per mercati molto competitivi come quello romano”.
In vista del Vinitaly la Camera di Commercio ha invitato i produttori di vino presenti alla manifestazione a rendere nota la loro disponibilità all’enoturismo suscitando grande interesse visto che quasi tutti sono pronti ad accogliere presso la loro azienda acquirenti italiani e stranieri per fare vendita diretta, visite guidate ai vigneti e degustazioni in cantina.
Sempre nell’ottica dell’enoturismo nella Tuscia a queste risorse vanno aggiunte l’Enoteca provinciale di Montefiascone, il Museo del Vino di Castiglione in Teverina, la Strada del Vino della Teverina riconosciuta dalla Regione Lazio.
E infine, non certo, per importanza, le Feste del Vino della Tuscia che di anno in anno si vanno qualificando attraendo in numerosi Comuni un numero impressionante di visitatori con oltre un centinaio di appuntamenti
“Nei prossimi giorni - ha aggiunto Palombella - sarà avviata una campagna promozionale tra le strutture ricettive e i ristoranti della provincia allo scopo di far conoscere le opportunità di enoturismo offerte dal territorio.
Un discorso analogo alle cantine potrebbe essere esteso anche ai frantoi, ai caseifici, alle fattorie didattiche, alle botteghe del gusto, alle botteghe artigiane attraverso la rete delle aziende aderenti al Marchio collettivo Tuscia Viterbese che complessivamente conta 179 imprese che si distinguono con prodotti di qualità e tipicità”.
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