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Lubriano - Secondo appuntamento sabato 9 aprile
Continua la rassegna teatrale dedicata alle donne
Viterbo - 8 aprile 2011 - ore 18,15


- Secondo appuntamento della rassegna “La donna nel tempo” al teatro dei Calanchi di Lubriano con un evento d’eccezione.

Sabato 9 aprile alle 21,15, con una replica domenica 10 alle 18,30, si esibirà il Balletto di Spoleto in “Bolero del Drago Rosso e altre storie”, con la coreografa e danzatrice Caterina Genta e il musicista, compositore e videomaker Marco Schiavoni.

Diviso in quattro capitoli, per un'unica figura femminile che si trasforma, lo spettacolo ci presenta dee incastonate prima in un'antica seduttrice cinese, poi in un animale marino femmina e ancora in una geisha per chiudere in una dark lady tecnologica (parrucca platino, occhiali scuri, tacchi altissimi) che si staglia tridimensionale sullo sfondo (uno schermo sul quale vengono proiettate immagini astratte in movimento) e a tratti interagisce con l'universo bidimensionale del video.

La musica dal vivo prevede strumenti inusuali quali il Gu-Jang (arpa cinese) o le bottiglie, ed anche la chitarra elettrica e la melodica, suonati con l'ausilio di pattern elettronici generati da un computer.

Nello spettacolo c'è un uso grafico del corpo e una ricerca di autenticità espressiva anche attraverso l'improvvisazione. All'interno di una struttura data i due autori-interpreti scelgono un comune denominatore: l'uso del corpo come segno grafico e drammaturgico e l'estemporaneità della scrittura.

Una curiosità: le origini del Gu-Jang (arpa cinese) che Schiavoni suona in scena, risalgono a più di tremila anni fa. Ha una cassa di risonanza piatta e lunga, una testa quadrata e una coda ovale. La tonalità del Gu-Jang è chiara, incantevole e variata.

Il Gu-Jang era considerato uno strumento di estrema eleganza e non solo i letterati, ma anche gli imperatori amavano suonarlo. Il Gu-Jang ha una ricca capacità espressiva, e può descrivere sentimenti di vario tipo e incantevoli paesaggi naturali.

La versione moderna è uno strumento a corde che viene suonato tradizionalmente con plettri applicati alle dita della mano destra. Mentre la destra pizzica le corde la sinistra può effettuare, tramite pressione, dei glissati o dei vibrati sulla corda suonata in quel momento.

Per il “Bolero del drago rosso” il Gu-Jang è usato nella accordatura originale, la scala pentatonica di Do e vengono sviluppate tecniche alternative per ottenere anche altre sonorità.

Il costo del biglietto è di 10 euro intero ed 8 il ridotto. A fine serata incontro con gli artisti e il sorteggio di una bottiglia di vino ed un salame per allietare la serata.

Per informazioni: 3471103270.


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