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Consiglio comunale - Il consigliere Russo chiede al sindaco e all'assessore di garantire il modulo alle prime classi delle elementari
Scuola, salviamo il tempo pieno
Viterbo - 8 aprile 2011 - ore 17,30


Il consigliere Maria Antonietta Russo
Riceviamo e pubblichiamo - Illustrissimo sindaco e assessore alla Scuola,

stanno giungendo lamentele da parte di famiglie che hanno iscritto i loro figli nelle prime classi delle scuole elementari del Comune di Viterbo e che avendo scelto il modulo del tempo pieno non ne potranno usufruire.

Abbiamo appreso che in data 5 aprile 2011 il dirigente dell’ufficio Ambito Territoriale (ex ufficio scolastico provinciale) ha convocato tutti i dirigenti scolastici della provincia di Viterbo per comunicare i dati relativi ai nuovi organici dell’anno scolastico 2011/2012, così come elaborato dall’ufficio scolastico regionale.

In particolare, da quanto è stato riferito, per il prossimo anno scolastico non sono state concesse classi iniziali a tempo pieno (40 ore), lasciando invece le classi che ne usufruiscono e già avviate nelle scuole elementari della provincia che ne avevano fatto richiesta e, tra queste, Viterbo.

Tale decisione comporterà che, una volta a regime, nell’arco di cinque anni, scomparirà dalle scuole primarie il modulo orario del tempo pieno, in contrasto con la scelta educativa e organizzativa-funzionale delle famiglie che, numerose, avevano richiesto tale tempo-scuola e che consente e avrebbe consentito di poter svolgere l’attività lavorativa da parte di entrambi i genitori all’interno di ogni nucleo familiare.

Si tratta di circa 250 famiglie che si troveranno nella indiscussa difficoltà di poter conciliare i tempi di lavoro con quelli familiari e inevitabile sarà la ricaduta per l’economia interna ed esterna del tessuto sociale in quanto il padre, ma di solito la madre che lavora, saranno costretti a dover collocare i figli presso terzi (parenti, nonni, amici) all’uscita della scuola o ad affrontare sacrifici enormi per pagare baby sitter o, addirittura, rinunciare al lavoro per accudire i figli (si pensi alle famiglie con più figli di cui quelli iscritti alle ultime classi usufruiranno del tempo pieno mentre i figli che frequentano la prima classe non potranno permanere nella scuola), penalizzando in tal modo in prevalenza le donne, in contrasto con le politiche di conciliazione che da più parti sono promosse e stimolate, anche con l’adozione di azioni positive, sia nel pubblico che nel privato, ma anche in contrasto con quanto il ministro Gelmini ha affermato, ovvero che avrebbe conservato nelle scuole il modulo orario del tempo pieno.

E’ inevitabile che, ove attuata la direttiva regionale e/o provinciale, si verrebbe a privare la comunità di Viterbo e delle province di un servizio sociale con conseguente perdita di posti di lavoro (e tra questi numerosi insegnati, ausiliari addetti alla mensa, ecc) in quanto, una volta a regime, il modulo a tempo pieno scomparirà.

Si fa altresì presente che alcune famiglie con figli con disabilità e disturbi dell’apprendimento saranno private di un sostegno importante per il reinserimento di tali categorie. Per quanto sopra si formula la presente interrogazione al sindaco e all’assessore alla Scuola affinché forniscano al più presto precise risposte e si attivino affinché vengano garantite per le classi della città di Viterbo e delle frazioni la continuità del tempo pieno nelle scuole primarie, non solo per quelle già in essere ma anche per le nuove prime classi al fine di evitare che per il futuro le famiglie non possano più usufruire di tale scelta, tenuto conto che le iscrizioni sono già chiuse, che circa 250 famiglie per il nuovo anno hanno richiesto il tempo pieno scolastico e che le scuole tra pochi giorni dovranno fornire risposte adeguate in ordine alla scelta effettuata.

Maria Antonietta Russo
Consigliere delegato alle Pari Opportunità


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