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Viterbo - Il 16 aprile un convegno sulla cardiopatia pediatrica che colpì anche la patrona
Santa Rosa e il segreto del cuore
Viterbo - 8 aprile 2011 - ore 17,45


- Con l’obiettivo di approfondire l’attualità del messaggio di Santa Rosa ed il miracolo della sua vita, il 16 aprile 2011 si terrà una giornata di studi, presso la sala conferenze della Provincia di Viterbo in via Saffi 49.

L’evento, organizzato dall’Abc di Viterbo (Associazione adulti e bambini cardiopatici), dal Sodalizio Facchini di Santa Rosa, dal monastero santuario Clarisse Santa Rosa e dalla Ausl Viterbo, con il patrocinio della Provincia e della Città di Viterbo, avrà inizio alle 10 con il saluto delle autorità e l’apertura del vescovo di Viterbo Lino Fumagalli.

Seguirà l’intervento di padre Piacentini, teologo dell’ordine dei Frati minori francescani ed autore di diverse monografie inerenti la patrona viterbese, che parlerà del tema “Attualità della Santità di Rosa da Viterbo”.

Quindi interverranno L. Capasso, ordinario di Antropologia della facoltà di Medicina e chirurgia dell’università di Chieti, coordinatore nazionale del servizio tecnico per le ricerche antropologiche e paleopatologiche presso il Mibac, ed A. Cappelli, professore dell’università Cattolica Sacro Cuore di Roma, che parleranno di “Conservazione del corpo di Santa Rosa e scoperta della malattia”, evidenziando il lavoro diagnostico svolto sul corpo della santa, i cui risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet e nella monografia “La mummia di Santa Rosa da Viterbo: antropologia, restauro, conservazione”, mostrano la presenza di una anomalia nel cuore della santa.

Chiuderà B. Marino, ordinario di Cardiologia pediatrica presso l’università degli studi La Sapienza di Roma, presidente della Società italiana di cardiologia pediatrica e studioso internazionale delle cardiopatie congenite e delle loro dipendenze genetiche, che parlerà de “Il cuore di Santa Rosa e cosa ci ha insegnato”, presentando le conclusioni del suo studio sul cuore della santa, i cui risultati sono stati pubblicati nel 2010 sulla rivista The Lancet.

Da sempre Santa Rosa è stata vicina ai piccoli cardiopatici e alle loro famiglie, che in tante occasioni dolorose a lei si sono rivolte per aiuto e conforto, ma ora dopo la scoperta che anche la piccola Rosa è stata una bimba cardiopatica e che la sua sopravvivenza non sembra spiegabile dal punto di vista scientifico, essa diventa per tutti un simbolo della speranza di vita e guarigione dei piccoli malati.


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