Riceviamo e pubblichiamo - Anche l’anno scorso comunicammo (è dal 2003 che denunciamo invano) che sono 15 anni che dagli abitanti dell’Ellera si elevano forti grida di protesta per la situazione in cui versa quella parte di quartiere, le cui abitazioni sono devastate da un inopportuno e frequentatissimo campo in terra.
Affermammo anche che le strumentalizzazioni dei politici di turno (destra o sinistra poco importa considerate le continue “transumanze”) non sono riuscite a smuovere più di tanto una situazione di disagio che è divenuta intollerabile con il trascorrere del tempo.
Era l’ennesima forte protesta accompagnata da relativa minaccia ad adire le vie legali per richiedere risarcimento danni tangibili provocati alla salute ed agli immobili dei residenti (quotidianamente investiti da nubi di polvere nelle frequenti giornate ventose e durante i periodi di bel tempo).
Ecco allora che finalmente qualcosa parve muoversi. Il Comune sembrò prendere a cuore la cosa.
Venimmo infatti informati che aveva dettato precise condizioni per la concessione in gestione dell’impianto sportivo comunale all’Ati (Asd Paradiso Viterbo Calcio e Asd Polisportiva La Quercia, in data 17 settembre 2009 allegato 1).
Sembrava fatta. Un impegno di spesa di 36.744,76 euro per la ristrutturazione del campo di calcio dei quali ben 12.923,923 euro da impiegare per l’acquisto di un impianto di irrigazione con irrigatori dinamici ed altri circa 10mila euro per acquisto materiali ed opere al servizio di predetta irrigazione (cisterna, tubi, scavi etc.etc. - vedi allegato.2).
Seguono contatti con i residenti con strette di mano e promesse, promesse, promesse… Finisce poi la lunga – e fortunata per il concessionario – stagione delle piogge. Ritorna il bel tempo ed il caldo e, quindi, in barba alle promesse il malefico polverone.
Ad oggi la situazione:
- il campo viene malamente “inumidito” prima di ogni partita di calcio dal malcapitato di turno che con un ridicolo caucciù e per ore cerca , avvalendosi di un minuscolo spruzzo d’acqua, di fare un qualcosa che si appalesa lontana parente di una irrigazione dinamica;
- in giornate ventose come quelle della scorsa settimana, in ore di campo non frequentato, si sollevano devastanti mulinelli di polvere che invadono le abitazioni.
Ora il vaso è colmo e rivolgiamo un ultimo appello:
- alle autorità comunali concedenti che hanno il dovere di vigilare sugli obblighi assunti dal concessionario con la stipula della relativa concessione;
- alla guardia forestale di Viterbo che aveva assunto l’impegno di vigilare che l’attività in parola si svolgesse nel rispetto dell’ambiente, pena la chiusura dell’impianto;
- all’Arpa per gli interventi di competenza;
- all’Asl inerte e silenziosa come non mai a fronte di danni alla salute patiti dai cittadini (continui casi di bronchiti asmatiche e residenti costretti a cambiare abitazione);
- all’Ati (Asd Paradiso Viterbo Calcio e Asd Polisportiva La Quercia) affinché cessi immediatamente ogni attività fino a quando non abbia ristrutturato il campo di calcio a norma come da impegni assunti con il Comune;
- alla Procura della Repubblica di Viterbo affinché svolga le indagini di competenza per accertare la sussistenza di ipotesi di reato in attività che continuano ad essere svolte in spregio di norme nazionali e comunitarie a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini;
- agli organi di stampa affinché, come hanno fatto in questi anni, diano opportuno risalto a quello che è diventato un vero e proprio “grido di dolore” di decine di famiglie prese in giro per anni da promesse e che non riescono a comprendere quale possa essere l’ ”occulto interesse” che impedisca la sistemazione di una importante parte del quartiere e riportarlo nell’alveo del rispetto delle leggi.
Ribadiamo che le ultime promesse disinvoltamente elargite risalgono all’inizio del 2009 a seguito di apposita istanza di 16 famiglie (vedi allegato 3) e come tutte le promesse di una città che ogni giorno di più si manifesta bugiarda nell’amministrare salute e qualità della vita, non è stata mantenuta forse perché (come affermammo nell’ultima missiva) l’assessore che l’aveva fatta si è dovuto dimettere per il coinvolgimento in una vicenda giudiziaria che riguarda l’aeroporto.
Il termine ultimo affinché si rispettino gli impegni presi nella stipula della relativa concessione di (cui agli allegati 2 e 3) o, in alternativa si cessi ogni attività sportiva seminando il campo di erba, è il 20 maggio 2011. Se a tale data non si provvederà ad intervenire come sopra prospettato non rimarrà che intraprendere le opportune azioni legali nei confronti degli inadempienti.
Questa lettera aperta contiene quindi anche una formale diffida ad adempiere nei confronti del concedente e del concessionario ciascuno per le parti spettanti.
Comitato spontaneo dei residenti nella zona limitrofa al campo di calcio Paradiso
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