 |
La posa della prima pietra di un tratto della Trasversale |
|
|
Riceviamo e pubblichiamo - Egregio direttore,
ogni giorno Tusciaweb riporta un articolo in merito alla Trasversale.
Fa morir dal ridere o di rabbia (non lo so) questo continuo altalenante rimbalzo di notizie: oggi ci sono i fondi per il completamento, domani no; oggi si parla di reperirli con pagamento di pedaggio per completare l’opera, domani tutto è contestato.
Dove verranno reperiti i fondi per la costruzione dei manufatti e per il personale che controlla i caselli? Poi al termine verrà smontato tutto? Dei casellanti che cosa ne facciamo?
Non costa meno cercare di completare la trasversale anche a piccoli tratti? Se sono stati reperiti altri fondi, sembra, non si può proseguire in breve tempo la costruzione fino a Monte Romano, ora arrivata a Cinelli, magari con una circonvallazione che superi la strozzatura del caseggiato all’interno del paese sotto il quale si è costretti a passare e dove spesso succedono incidenti?
Certo ci saranno sempre ostacoli di varia natura, ma i terreni non sono stati già colpiti dalla legge degli espropri a suo tempo sicuramente applicata?
Quando nel lontano 1965 mi fu assegnata la sede di Viterbo fui contento perché, pur essendo residente in Civitavecchia, avevo tanti parenti in Viterbo presso i quali appoggiarmi durante la settimana per poi ritornare a casa mia con una strada abbastanza comoda e veloce.
Durante il servizio militare a Orvieto avevo visto costruire l’A1 (appaltata nel 1956 completata fino a Napoli nel 1964- otto anni) in quel tratto con una certa celerità.
Quindi, pensavo che con la stessa velocità sarebbe stata costruita tale Trasversale che interessava oltre che varie regioni anche le acciaierie di Terni per trasportare i suoi prodotti ai porti di Civitavecchia e di Ancona.
Visto che il tempo passava e non si vedeva la sua realizzazione, mi sono accasato a Viterbo, ho creato la mia famiglia e ho svolto il mio lavoro fino al 2007 senza vederla completata.
Sono passati solo 42 anni e si sta ancora discutendo.
Poiché oggi sono cambiate molte cose fra le quali la natura economica del nostro territorio, non sarebbe utile cercare di velocizzare i percorsi tra il mare e l’entroterra della nostra provincia per la valorizzazione turistica della stessa utilizzando anche altri sistemi, tipo quello ferroviario?
Qualche tempo fa mi sono trovato, nel pomeriggio, alla stazione Fs di Roma San Pietro e ho visto un treno di colore differente dal classico che all’improvviso si è riempito di turisti, guidati da hostess, che, dopo aver visitato Roma in un giorno (?), venivano ricondotti a Civitavecchia per essere di nuovo imbarcati sulle varie navi da crociera alla fonda nel porto.
Era un treno privato delle compagnie di navigazione che usufruisce, a pagamento, delle strutture delle Fs.
Che fine ha fatto l’altra trasversale, quella ferroviaria, Civitavecchia Capranica Orte che negli anni passati ha assorbito miliardi di lire per la sua ristrutturazione?
Ora sembra che sia destinata all’allevamento di vipere e coltivazione di rovi e more.
Certo l’importanza della provincia di Viterbo non può essere paragonata a quella romana. Ma vicino c’è l’Umbria, con Orvieto, Perugia, Assisi, che potrebbe essere interessata a questo nuovo impatto turistico: mare – terra utilizzando strada e/o ferrovia.
Purtroppo esistono per Viterbo anche altre difficili situazioni, come il completamento dell’ospedale che non arriva a 42 anni dalla sua nascita ma ci si sta avvicinando, la Cassia fino a Monterosi, la ferrovia fino a Cesano, gioia e delizia dei pendolari con Roma, e l’aeroporto che oggi appare e domani vola via senza sapere dove, ma veder completato almeno un collegamento con il mare potrebbe essere molto importante per il suo futuro.
Sicuro che questo mio sfogo possa stimolare anche altre persone a far sentire la loro voce verso i nostri rappresentanti politici di ogni colore che ad ogni elezione, riempiendo le nostre cassette postali con “…Caro amico …” riportano nei loro programmi ciò che ho detto sopra, le porgo cordiali saluti .
Ugo Curti
P.S.: Ora siamo a 45 anni. Se fosse stata costruita un Km all’anno ora sarebbe sicuramente arrivata alla Ss Aurelia. Chi vivrà vedrà. Auguri!
Se veniva affidata la costruzione ad un privato, come la A1, cosa sarebbe successo? La A3 Salerno Reggio Calabria è un altro esempio di sveltezza come la nostra trasversale, mentre la E45 (costruzione pubblica) è tutta in funzione. Forse le regioni attraversate sono più intelligenti e interessate della nostra?
|