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Tribunale - Prossima udienza: l'11 ottobre
Processo Asl, ancora un rinvio
Viterbo - 6 aprile 2011 - ore 1,40


Luciano Mingiacchi, ex direttore generale della Asl Roma H
Antonio Rizzello, avvocato di Mingiacchi insieme al collega Fausto Amato
- Ancora un nulla di fatto per il processo Asl.

La prima udienza del giudizio immediato per i dirigenti della Asl Roma H Luciano Mingiacchi e Patrizia Sanna e il socio Isa Riccardo Perugini è saltata di nuovo. Stavolta per un problema di composizione della terna giudicante.

Uno dei tre membri del collegio, Michele Romano, è stato, infatti, trasferito a Roma. Da qui, l'impossibilità, per il giudice, di seguire l'intero processo, che riprenderà il prossimo 11 ottobre, davanti a un nuovo collegio.

Nel frattempo, mentre i tre restano in attesa di giudizio, l'inchiesta Asl continua per le altre 19 persone iscritte nel registro degli indagati.

Tra queste Giorgio Galbiati, predecessore di Mingiacchi alla direzione della Asl Roma H; Massimo Ceccarelli, dipendente della Telbios Spa (società partecipata della Telecom); Ferdinando Selvaggini, responsabile del Ced della Asl e Alfredo Moscaroli, ex presidente del cda della Isa. Società, quest'ultima, attiva nel settore informatico e che, secondo i pm Stefano D'Arma e Fabrizio Tucci, aveva un rapporto privilegiato con le Asl di Viterbo, Rieti e Roma H. Un "filo diretto" che le avrebbe consentito di assicurarsi servizi come la manutenzione dei computer delle aziende sanitarie locali viterbese, romana e reatina, a procedura negoziata, sborsando mazzette ai dirigenti compiacenti. E così, al prezzo di qualche tangente irrisoria, la Isa si sarebbe messa in tasca oltre 900mila euro, tra appalti e servizi aggiudicatisi.

Secondo alcuni legali non è escluso che, a breve, possa arrivare l'avviso di conclusione delle indagini e, magari, la richiesta di giudizio immediato per Moscaroli & Co. A quel punto, il nuovo procedimento potrebbe saldarsi a quello già in corso per Sanna, Mingiacchi e Perugini, riannodando i fili della maxi-inchiesta originaria.

Rinviato all'11 ottobre anche il processo per violenza sessuale che vede Mariola Henrycka Michta come parte offesa. La donna, alla sbarra con l'accusa di aver aiutato il suo ex amante a rapinare e uccidere Marcella Rizzello, sostiene di aver subito abusi sessuali da parte di un volontario della Caritas di Civita Castellana, cui si era rivolta per avere assistenza.


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