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Viterbo - La manifestazione passa al Comune - Cambiano logo e nome
Non più San Pellegrino, ma Viterbo in fiore
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 5 aprile 2011 - ore 3,30


Enrico Maria Contardo
- Il Comune s'allarga. San Pellegrino non basta più. Da quest'anno sarà Viterbo in fiore. Anzi. Viterbo infiore.

Cambia il nome e cambia il giardiniere di una delle manifestazioni più conosciute. Dopo 24 anni si chiude la collaborazione con l'ente autonomo che aveva ideato l'iniziativa. Da quest'anno gestisce direttamente il Comune. Attraverso un concorso d'idee che ha affidato la direzione artistica a un pool di architetti viterbesi.

Restava solo un dettaglio. Il nome. Insieme al logo, è di proprietà dell'ente autonomo che ne aveva concesso l'utilizzo, ma doveva essere riprodotto integralmente. Non soltanto il nome, ma anche la parte grafica. Che, probabilmente andava svecchiata pure questa.

Così il problema è stato risolto alla radice, per non incorrere in problemi di diritti e carte bollate. La venticinquesima edizione di San Pellegrino in Fiore è la prima di Viterbo infiore.

“Il logo – spiega l'assessore Enrico Maria Contardo – essendo registrato dall'ente, era impossibile da utilizzare sul materiale dell'amministrazione”.

Dall'ente autonomo, il presidente Armando Malè e il direttore organizzativo, hanno incassato il colpo d'essere stati esclusi dopo tanti anni di lavoro (e di sacrifici, sottolineano) e non nascondono un po' d'amarezza.

“Vogliono gli architetti? - dicono Malè e Fontana – Benissimo, può darsi che la 25esima edizione sarà quella della svolta. Ma perché escluderci? Non siamo stati coinvolti, eppure abbiamo ormai acquisito una certa esperienza. La manifestazione l'abbiamo inventata noi 25 anni fa, quando il Comune ci dava una coppa e ai partecipanti riconoscevamo un rimborso spesa”.

Quest'anno a loro spetta solo l'organizzazione di un paio d'iniziative. Un mercatino di fiori e un'esposizione d'artigiani specializzati nel floreale. Non lungo il percorso, però. Perché Viterbo infiore ha una peculiarità.

Le piazze saranno tutte decorate e gli spazi adibiti a vendita saranno ben definiti, in zone limitrofe.

Cambiare per l'assessore Contardo era indispensabile. “Sono arrivato – spiega Contardo – quando era già stato avviato un processo. Probabilmente il precedente tipo d'organizzazione aveva perso lo smalto iniziale e c'era bisogno di un ripensamento completo per avvicinare visitatori nuovi e appassionati del settore.

Noi non vogliamo escludere nessuno, ma bisogna rispettare la scelta dell'amministrazione. Siamo pronti a collaborare con tutti, cominciando dall'ente con cui abbiamo concordato spazi, ma anche con associazioni onlus che da sempre partecipano alla manifestazione”.

A Viterbo infiore arriveranno 100mila euro dalla Regione, poi ci sono gli enti locali, Provincia, Camera di Commercio, Carivit e Fondazione, oltre alle associazioni. Si arriverà a 150mila euro.

Un'edizione con molte aspettative. Per vedere come sboccerà il lavoro degli architetti.

Poche le indiscrezioni trapelate.

Un giardino segreto delle rose a piazza del Gesù, un labirinto a piazza San Lorenzo, un orto medioevale a piazza San Carluccio, atmosfera di campagna a piazza del Comune.


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