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Polizia penitenziaria - Il coordinatore regionale Nicastri fa il punto sulla sicurezza dei detenuti
Encomio agli agenti che hanno sventato i suicidi
Viterbo - 4 aprile 2011 - ore 12,30


Il carcere di Mammagialla
Riceviamo e pubblichiamo - Con quello di questi ultime ore sono già cinque i tentativi di suicidio sventati dalla polizia penitenziaria dall'inizio dell'anno in un istituto dove sono presenti oltre 730 detenuti (444 posti letto previsti) di cui 54 detenuti 41 bis, 150 detenuti ad Alta sicurezza, 40 detenuti cosiddetti precauzionali.

A questi aggiungiamo che oltre 10 detenuti sono sottoposti a controllo multidisciplinare essendo soggetti violenti e ad alto rischio suicidio-autolesionismo e altrettanti sottoposti a grande sorveglianza che rappresentano uno stato di grave rischio ad atti nei propri confronti.

Solo questi dati dovrebbero prevedere un organico di polizia penitenziaria adeguato alla popolazione detenuta e non sottostimata rispetto al D.M. del 2001 che prevedeva 540 unità.

Invece a questo dato numerico non presente, dobbiamo evidenziare la scelta di lasciare la direzione del carcere al solo direttore dell'istituto, quando sarebbe necessario quanto meno affidargli un altro Dirigente Penitenziario di supporto.

La casa circondariale di Viterbo per numero di detenuti e dopo la casa circondariale di Rebibbia e Regina Coeli quella più grande nella regione Lazio e dovrebbe avere una maggior attenzione proprio per la variegata tipologia di detenuti sopra rappresentati.

La stessa sede gestisce anche l'attività del reparto protetto ospedaliero di Belcolle, che svolge una funzione importante nella gestione di detenuti-degenti, che dovrebbe far riflettere i vertici del Dap e del Prap quantomeno indirizzare uno o più dirigenti penitenziari di supporto al dirigente presente e un contingente di personale di polizia penitenziaria per sopperire alle carenze evidenti.

Le responsabilità di questa grave situazione la riteniamo attribuibile al vertice dell'amministrazione penitenziaria, sulla quale ci attendiamo un'immediata attenzione ad affrontarli.

Proponiamo di attribuire un encomio al personale di polizia penitenziaria che ha sventato questi cinque tentativi di suicidio, perchè solo la loro capacità professionale permette di tenere ancora testa alla totale inefficienza dell'amministrazione penitenziaria e dei suoi vertici capi dipartimentali.

Daniele Nicastrini
Coordinatore regionale Lazio


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